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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2011 alle ore 08:14.

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ROMA
Dopo la scarcerazione dell'ex terrorista Cesare Battisti decisa dalla Corte Suprema del Brasile, il ministro degli Esteri, Franco Frattini ha deciso il richiamo temporaneo a Roma per consultazioni dell'ambasciatore a Brasilia, Gherardo La Francesca. Il richiamo - spiega la Farnesina - «è stato deciso per approfondire, insieme alle altre istanze competenti, gli aspetti tecnico-giuridici relativi all'applicazione degli accordi bilaterali esistenti, in vista delle iniziative e dei ricorsi da esperire in merito nelle sedi giurisdizionali internazionali». Il richiamo per consultazioni è il primo gradino di protesta diplomatico quando tra due Paesi sorgono delle tensioni.
Cesare Battisti, intanto, ha richiesto alle autorità brasiliane un visto di soggiorno permanente in Brasile, e il suo caso sarà esaminato dai membri del Consiglio nazionale dell'immigrazione il prossimo 22 giugno. L'ex terrorista dei Pac (Proletari armati per il comunismo) è ritornato in libertà dopo che il Supremo tribunale federale del Brasile ha confermato la decisione presa dall'ex presidente Lula nell'ultimo giorno del suo mandato di non concedere l'estradizione in Italia di Battisti, condannato all'ergastolo in contumacia dalla giustizia italiana per quattro omicidi commessi negli anni Settanta. L'Italia - come già annunciato dal premier Berlusconi - intende ricorrere alla Corte Internazionale dell'Aja. «Di fronte a una decisione politica e non giuridica non c'è diplomazia che tenga» ha affermato a Trieste il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Sulle responsabilità della Farnesina, Frattini ha precisato di rispettare «il dolore dei parenti delle vittime. Ovviamente tutti sanno che quello che non abbiamo potuto ottenere per via di un ricorso giudiziario nazionale, lo potremo ottenere per un ricorso giudiziario internazionale. Quello che mai avremmo potuto e dovuto fare, e non l'ha fatto il capo dello Stato e men che meno lo fa il Governo, è una pressione indebita su quel Governo. Abbiamo rispettato l'autonomia del Brasile, abbiamo auspicato una decisione serena delle autorità brasiliane e invece c'è stata una decisione politica e non giuridica. E di fronte a questo - ha concluso - non c'è diplomazia che tenga».
Per il Brasile i rapporti con l'Italia «restano immutati», dopo la decisione del Governo italiano di richiamare il suo ambasciatore, ha dichiarato alla France Presse un portavoce del ministero degli Esteri. «Le nostre relazioni politiche, economiche e finanziarie con l'Italia restano solide e molto positive» ha aggiunto. Intanto l'Italia ha chiesto all'Ue solidarietà per le azioni che intende portare avanti nelle opportune sedi internazionali sul caso Battisti, ha affermato il sottosegretario alla giustizia Giacomo Caliendo. L'occasione per sollevare il caso Battisti è stata offerta dalla discussione svoltasi durante i lavori del Consiglio sul cosiddetto pacchetto vittime, un insieme di provvedimenti destinato ad assicurare le stesse tutele giuridiche in tutti i Paesi Ue a chi subisce reati riconducibili alla criminalità organizzata e ad attività terroristiche.
Nel frattempo si è appreso che Battisti resterà a San Paolo perché ha quasi finito di scrivere un libro e intende seguirne la pubblicazione, ha detto il legale dell'ex terrorista, Luiz Eduardo Greenhalgh.
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