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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2011 alle ore 15:45.

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Il referendum sul nucleare è sotto i riflettori della stampa internazionale, che sottolinea ampiamente anche la valenza politica di questa consultazione popolare, che rischia di essere per Berlusconi ancora una volta "un voto di fiducia", "una bastonata", "un castigo".

Il Wall Street Journal apre oggi la sua edizione online con il titolo "L'Italia vota sul futuro dell'energia nucleare": gli italiani devono decidere se archiviare a tempo indeterminato i piani del governo per il rilancio dell'energia nucleare, dopo la "crisi" dell'impianto Daiichi di Fukushima, in Giappone.
Il quarto referendum, che punta ad abolire la legge sul legittimo impedimento, è considerato "un test politico chiave per la coalizione conservatrice", aggiunge il Wsj, poiché "molti considerano la legge fatta su misura per aiutare il Primo ministro Silvio Berlusconi" coinvolto in quattro processi.
Se sarà raggiunto il quorum, secondo il Wsj, "ciò sarà dovuto in gran parte alle preoccupazioni popolari per l'energia nucleare, sulla scia dell'incidente di Fukushima". Berlusconi, ricorda il quotidiano Usa, aveva fatto del rilancio del programma nucleare entro il 2014 un punto chiave della sua agenda di governo. L'Italia, come altri paesi, ha deciso una moratoria dopo la crisi giapponese, ma "il passaggio del referendum – nota un analista - sarebbe un ostacolo molto più serio" poiché darebbe l'alt a lungo termine all'ambizioso piano dell'Italia di installare reattori nucleari entro il 2020.
I referendum sono anche diventati una questione politica "calda": l'opposizione – spiega il Wsj -ha fatto campagna per spingere gli italiani ad andare alle urne, dicendo che è un'occasione per sferrare un altro colpo al governo Berlusconi.

"Berlusconi rischia una nuova sconfitta nei referendum in Italia", è il lancio dell'agenzia americana Ap ripreso da vari siti della stampa Usa. "I referendum italiani minacciano Berlusconi e il finanziamento di infrastrutture", titola la Bloomberg, ripresa dal San Francisco Chronicle, che mette in evidenza i quesiti sull'acqua: la vittoria del sì metterebbe a rischio "milioni di euro di investimenti privati di Acea, Veolia Environment e di altri operatori.
Il rifiuto della privatizzazione del servizio idrico, continua la Bloomberg, "lascerebbe lo Stato in difficoltà nel finanziare 60 milioni di euro d'investimenti infrastrutturali, mentre le preoccupazioni per l'alto debito dell'Italia hanno fatto aumentare i costi di finanziamento". Votare contro la privatizzazione "sarebbe un passo indietro di 20 anni", afferma Antonio Massarutto, docente di economia all'università di Udine.

"Silvio Berlusconi affronta un altro voto di fiducia", titola il britannico Telegraph. I referendum sono visti come un test della tenuta del potere di Berlusconi, a due settimane dalla batosta delle amministrative.

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