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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2011 alle ore 08:14.

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NAPOLI - La vertenza Fincantieri? «Lo stabilimento di Castellammare deve poter reggere l'agguerritissima competizione mondiale». L'emergenza rifiuti? «Una piaga da rimuovere, sulla quale ho riscontrato l'impegno del nuovo sindaco Luigi de Magistris».

In mezzo la consapevolezza della necessità di un cambio di passo su «progetti che si trascinano in modo inconcludente da troppo tempo, come Bagnoli e Napoli Est» e una battuta sulla necessità di regolare, mediante «intervento del legislatore», l'entrata nell'agone politico dei magistrati.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dedicato ieri un'intera giornata alla 'sua' Napoli: al centro l'appuntamento con l'assemblea pubblica dell'Unione industriali, prima e dopo tempo per soffermarsi su questioni vecchie e nuove aventi a che fare col destino della metropoli meridionale. Si comincia di buon'ora, quando il capo dello Stato incontra una delegazione sindacale dello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia, sul cui futuro resta grande incertezza. Breve ma intenso scambio di battute salutato con favore dalle maestranze, un po' meno dai vertici aziendali del tutto assenti nella circostanza.

Piene di buoni auspici, in ogni caso, le parole di Napolitano: «Anche incontrando gli operai di Riva Trigoso a La Spezia - ha dichiarato - non ho dimenticato di citare lo stabilimento di Castellammare, spiegando bene quello che rappresenta per la città e per tutta l'area napoletana. È un cantiere - ha ricordato Napolitano - più antico dell'unità d'Italia che deve essere messo in condizione di reggere una competizione mondiale molto agguerrita. Abbiamo ragionato con i rappresentanti dei lavoratori sulla necessità e la possibilità di un rilancio: in particolare mettono l'accento sull'esistenza di un bacino di carenaggio. Su questo - ha aggiunto il presidente - dovrebbe discutere il cosiddetto tavolo regionale che si è deciso di promuovere sia in Liguria che in Campania». Da qui l'auspicio affinché questo summit possa tenersi «a brevissima scadenza».

Sempre a margine dell'assemblea tenutasi all'Accademia aeronautica di Pozzuoli, Napolitano ha incontrato per la prima volta de Magistris nelle vesti di primo cittadino. Un faccia a faccia per il quale si è rivelata importante la mediazione degli stessi industriali presieduti da Paolo Graziano per chiudere del tutto la polemica intercorsa, ormai quattro anni fa, tra il capo dello Stato e l'allora pm di Catanzaro. Punto di partenza del confronto, il caos rifiuti: «Si possono fare tante cose positive per Napoli, ma finché questa piaga c'è compromette tutto. Occorre rimuoverla. Sul tema ho trovato impegno e convinzione da parte del nuovo sindaco».

Di lì alle eterne 'incompiute' napoletane il passo è breve: «Bisogna portare a termine i progetti che si trascinano in modo inconcludente da troppo tempo, come Bagnoli e Napoli Est». Napolitano intravede comunque motivi per cui essere ottimisti sul futuro della città partenopea: «Ci sono ragioni serie - ha sottolineato - per ritenere che esistano punti di forza su cui costruire sviluppo». In merito alla querelle in Csm a proposito della nomina ad assessore alla Sicurezza del comune di Napoli di Giuseppe Narducci, pm delle inchieste su Calciopoli e del processo a Nicola Cosentino, il presidente ha poi commentato: «Il Consiglio superiore della magistratura ha sollevato la questione, il legislatore è in ritardo». Nessun accenno all'esito del referendum, invece. «Non parlo di questo argomento», ha detto l'inquilino del Quirinale serrandosi le labbra con le dita della mano destra.

Nel pomeriggio in ultimo Napolitano, accompagnato dal ministro dell'Innovazione nella pubblica amministrazione Renato Brunetta, si è recato in visita all'ospedale pediatrico 'Pausilipon', dove ha tenuto a battesimo il progetto 'Smart Inclusion' promosso dallo stesso ministero, da Telecom e Cnr: un sistema di teledidattica che consentirà ai piccoli degenti dei reparti onco-ematologici di continuare a studiare e restare in contatto con i loro compagni attraverso speciali computer. Inequivocabili le parole con cui il presidente della Repubblica ha salutato l'iniziativa: «Se ha speranza Napoli, ha speranza anche l'Italia. Se c'è fiducia a Napoli, c'è fiducia in tutto il mondo».

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