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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2011 alle ore 16:29.

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Letizia Moratti dà l'addio all'Expo: rinuncio al ruolo di commissario specialeLetizia Moratti dà l'addio all'Expo: rinuncio al ruolo di commissario speciale

Letizia Moratti ha deciso di rinunciare al ruolo di commissario speciale del governo per l'Expo che aveva dal 2008. L'ex sindaco ha scelto la platea dell'assemblea generale del Bureau International des Expositions di Parigi per annunciare che non sarà più commissario straordinario del governo per l'Expo 2015. Davanti al nuovo sindaco Giuliano Pisapia (che l'ha battuta alle elezioni di fine maggio), commossa fin quasi alle lacrime, ha spiegato di aver deciso di andarsene per lasciare «mano libera alla nuova amministrazione».

Christensen bacchetta l'Italia sui ritardi
Il suo passo indietro non è improvviso, ma lascia aperta l'incognita sulla nomina di un eventuale nuovo commissario, che potrebbe essere una garanzia per evitare nelle gare d'appalto ricorsi e ritardi con conseguenze disastrose. Proprio sui ritardi, il presidente del Comitato esecutivo del Bureau des Expositions, Steen Christensen, ha bacchettato l'Italia parlando di «preoccupazione» e «problema di credibilità». «Consideriamo indispensabile - ha spiegato - lanciare le gare entro luglio e iniziare i lavori al più tardi a ottobre o non sarà possibile arrivare in tempo» per l'apertura del 1 maggio 2015 e «dovremo prendere le decisioni conseguenti». Per ora, però, Christense non ha detto quali siano. Il sindaco ha preso le sue per «parole di incoraggiamento».

Formigoni assicura: nessun problema sui terreni
Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni - venuto ad assicurare che la società creata apposta dalla Regione per comprare i terreni ha ottenuto l'ok dei proprietari - ha aggiunto che finora l'Italia «ha rispettato tutte le scadenze». Ma l'amministratore delegato della società, Giuseppe Sala, ha aggiunto che adesso «non ci possono essere tentennamenti». Insomma, niente ripensamenti sul prezzo delle aree o sul rilancio dell'orto planetario che vorrebbe il neoassessore Stefano Boeri, autore con altri architetti del concept plan di Expo, in rotta di collisione con Sala. Pisapia ha detto che «al momento» non ci sono motivi per rivedere le sue deleghe (che includono l'esposizione mondiale del 2015) però ha anche assicurato che si andrà avanti con la strada indicata da Sala.

Al centro del confronto anche il ruolo di Arexpo
D'altronde anche il segretario generale del Bie, Vicente Gonzalez Loscertales, oggi ha minimizzato la polemica sull'orto planetario «un concetto di due anni fa nel masterplan, ma non il tema dell'esposizione» che è invece nutrire il pianeta. Tant'è che la "strana coppia" Moratti-Pisapia - finiti gli scontri elettorali - si è trovata d'accordo nel dire che l'elemento più importante dell'Expo è la cooperazione internazionale, la solidarietà. Per fare chiarezza, dato che «tutti hanno parlato in tutte le occasioni e si è creata confusione», Loscertales verrà a Milano intorno al 22 giugno per una serie di incontri, fra gli altri con Pisapia e Formigoni. Il presidente della Lombardia è arrivato al Bie come il salvatore dell'Expo grazie alla nuova società (la newxco Arexpo, per ora tutta della Regione ma dove entrerà anche il Comune) che comprerà i terreni. Anche Christensen ha ammesso che «la soluzione sembra conforme alle richieste». Ma il debutto di Pisapia - neosindaco per la prima volta al Bie - e l'annuncio di Moratti gli hanno rubato la scena.

Il nodo del successore della Moratti
L'ex sindaco ha spiegato di aver riflettuto bene prima di rinunciare all'incarico di commissario. Di averne informato non direttamente il presidente Berlusconi ma Gianni Letta, il ministro degli Esteri Franco Frattini e quello dell'Economia Giulio Tremonti. D'altronde negli ultimi giorni non ha ricevuto chiamate da Palazzo Marino. «Io - ha detto - sono a disposizione, ma non mi impongo». Resta da vedere se e chi sarà il suo sostituto. «Credo che eventualmente - ha concluso Pisapia - lo chiederemo tutti insieme al presidente del Consiglio, chiunque egli sia».

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