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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2011 alle ore 17:36.

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Europarlamento dice sì a Mario Draghi alla guida della BceEuroparlamento dice sì a Mario Draghi alla guida della Bce

Fermezza contro la ristrutturazione del debito greco, impegno per una maggiore integrazione europea, enfasi sulla lotta all'inflazione come missione prioritaria della Bce. Mario Draghi ha prospettato una linea di continuità e l'Europarlamento ha dato il via libera alla sua candidatura alla presidenza della Banca centrale europea. Anche se il Parlamento europeo non ha un ruolo formale nella nomina, l'appoggio a Draghi è considerato importante.

Il fatto che Draghi si muova nel solco del suo predecessore alla Bce viene sottolineato dalla stampa economica internazionale. Per Les Echos, chiudendo gli occhi sembrava di sentir parlare l'attuale presidente, Jean-Claude Trichet.

Draghi – osserva il Financial Times - "ha difeso con forza la dura posizione" della Banca centrale europea contro la ristrutturazione del debito greco e ha affermato che le sfide economiche di Atene non sono così grandi come quelle affrontate dall'Italia negli Anni '90.
Parlando davanti all'Europarlamento, prosegue il Ft, si è "attenuto strettamente" alla posizione di Trichet, chiedendo che i politici escludano piani che coinvolgano gli investitori privati nel salvataggio della Grecia con qualsivoglia elemento di obbligatorietà.

Nell'audizione di oltre due ore davanti alla commissione economico-finanziaria del Parlamento europeo, aggiunge il quotidiano britannico, Draghi si è "scontrato" con alcuni europarlamentari sulla sua precedente carriera alla Goldman Sachs. "Ho agito con onestà", ha detto il governatore della Banca d'Italia, affermando di non avere niente a che fare con i contratti di swap assunti dalla Grecia con Goldman Sachs.
E' stata una performance "spesso combattiva", scrive il Ft, notando che lo stile diretto di Draghi contrasta con il tocco "più diplomatico" di Trichet. Tuttavia, Draghi ha negato di avere deliberatamente assunto un tono "da falco", in particolare sul compito prioritario della Bce di combattere l'inflazione, per corteggiare il sostegno tedesco.

Sulla crisi del debito greco, Draghi ha sottolineato che è responsabilità della Bce mettere in evidenza i costi di un default della Grecia, che risulterebbe da ogni tentativo di imporre costi sugli investitori del settore privato. "Dobbiamo essere pragmatici… avremmo un contagio a catena". E un default non risolverebbe i problemi sottostanti della Grecia.
Come Trichet, Draghi ha lanciato sul debito greco lo "stesso messaggio di prudenza", osserva Les Echos.

L'attuale governatore della Banca d'Italia "si è pronunciato chiaramente contro ogni ristrutturazione o svalutazione", rimarca Les Echos. "Siamo contro l'implicazione di creditori privati che non siano volontari", ha detto, mettendo in guardia contro il rischio di contagio e il prezzo da pagare per il default. "Il costo di un default superebbe largamente i vantaggi".
Delle opzioni sul tavolo, Draghi privilegia quella che prevede di proporre ai creditori di acquistare, quando arrivano a scadenza, titoli del debito della stessa maturità. L'opzione, chiamata "iniziativa di Vienna", "mi pare basarsi interamente sul volontariato", dice Draghi, a differenza del'opzione tedesca di allungamento delle maturità.
La crisi del debito è per Draghi "un vero test della solidità delle istituzioni europee", che esorta a rafforzare. E Les Echos titola proprio sul suo appello a una maggiore integrazione dell'Unione monetaria.

"Draghi difende la creazione di eurobond per far fronte alla crisi del debito", titola lo spagnolo Expansión.
La creazione di bond europei è stata difesa da Draghi come possibile soluzione alla crisi del debito sovrano, anche se deve essere accompagnata da un'unione economica più stretta tra i paesi. Draghi – osserva Expansión – ha considerato "imprescindibile" che i Paesi europei e le istituzioni comunitarie approfondiscano e allarghino i meccanismi di cooperazione economica.

Sul caso Grecia punta l'attenzione anche il New York Times: "Mario Draghi mantiene la linea della Bce contro la ristrutturazione per la Grecia". Con i governi europei divisi su come delineare un nuovo salvataggio per la Grecia, Draghi ha messo in guardia dal forzare gli investitori privati a prendervi parte", scrive il Nyt. La Bce – precisa il quotidiano newyorchese – è contraria a ogni ristrutturazione del debito greco, in parte per via dei propri pacchetti azionari. Il ministro delle Finanze olandese, Jan Kees de Jager, ha detto al suo Parlamento all'Aja che l'esposizione totale della banca alla Grecia potrebbe essere di 130-140 miliardi di euro. Inoltre, la Bce ha fornito 90 miliardi di euro di liquidità alle banche greche.

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