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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2011 alle ore 12:48.
«Ridirei tutto e lo rifarei. L'Italia peggiore è quella di quei signori che irrompono nei convegni, nelle assemblee e con le loro telecamerine bloccano i lavori, le discussioni e i comitati di redazione e si riprendono per i loro desideri si appagamento mediatico». Lo ha detto in diretta a Focus economia su Radio 24, Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. «È stato un agguato mediatico costruito per avere immagini e voce, un agguato programmato. La rete usata come un manganello mediatico - ha concluso Brunetta a Radio 24 - . L'Italia peggiore è quella che si disinteressa della concretezza dei problemi e della realtà: ho fatto più io per i precari della pubblica amministrazione che tutti i miei predecessori».
Orlando: si dovrebbe dimettere
«Il ministro Brunetta è indegno del suo ruolo. L'ignobile offesa fatta ieri ad alcuni precari, che volevano semplicemente conferire con lui, è vergognosa e inqualificabile: si dovrebbe dimettere, chiedere scusa a chi lavora e paga il suo stipendio e andare a nascondersi. Non è un ministro all'altezza». Così il portavoce dell'Idv Leoluca Orlando ha commentato lo scontro del ministro Renato Brunetta con un gruppo di precari, avvenuto ieri a Roma. Doveva essere un tranquillo incontro dedicato ai temi dell'innovazione, della ricerca, delle tecnologie e delle opportunità dei giovani, ma è finito in rissa.
Lo scontro al convegno sull'innovazione
L'episodio è avvenuto durante il convegno «I Giovani innovatori», nell'ambito della Giornata nazionale dell'Innovazione 2011. Il ministro aveva appena terminato il suo intervento, quando un gruppo di militanti della "Rete precari della pubblica amministrazione" si è alzato dalla platea ed è salito sul palco. Alla parola "precari", Brunetta, si è allontanato visibilmente contrariato pronunciando la frase «siete la peggiore Italia», ma è stato inseguito fino alla sua macchina dai contestatori che gridavano «buffone buffone».
Dopo che il ministro era già andato via, i precari sono rientrati in sala, cercando di impedire la continuazione del convegno. Ed è a quel punto che fra i contestatori e alcuni partecipanti al convegno è scoppiata una vera e propria rissa, con spintoni, urla e cazzotti.
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