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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2011 alle ore 12:47.

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Nicolas Sarkozy e Angela Merkel (Afp)Nicolas Sarkozy e Angela Merkel (Afp)

Germania e Francia vedono con favore la cosiddetta iniziativa di Vienna per risolvere la crisi di Atene. «È una buona premessa» ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel - riferisce Bloomberg - nella conferenza stampa a Berlino con il presidente francese Nicolas Sarkozy. «Non c'è tempo da perdere» sull'accordo per il programma di aiuti alla Grecia, ha detto Sarkozy, dopo l'incontro con Merkel. Per l'inquilino dell'Eliseo non si può attendere oltre il mese di luglio. Sarkozy ha anche detto che un secondo programma di salvataggio per la Grecia avrebbe bisogno del sostegno della Banca centrale europea.

Merkel ha aggiunto che la Germania vuole lavorare in accordo con la Bce a una soluzione della crisi della Grecia che preveda il coinvolgimento volontario dei creditori privati. «Gradiremmo avere la partecipazione dei creditori privati su base volontaria» ha precisato Merkel, auspicando che questo punto «possa essere risolto insieme alla Bce» senza creare «alcun dissenso» con l'istituto centrale.

Il futuro di Bini-Smaghi a Francoforte
La futura Bce è un altro punto toccato da Sarkozy. Sulle posizioni ai vertici della Banca centrale europea «l'Italia ha dato la sua parola e non ho alcun motivo di dubitare della parola dell'Italia» ha detto il presidente Sarkozy, in riferimento all'appoggio della Francia alla nomina di Mario Draghi alla presidenza dell'istituzione di Francoforte, che in base a quanto concordato tra governi, per garantire un seggio ad un esponente francese in seno al Comitato esecutivo della Bce, avrebbe dovuto vedere l'italiano Lorenzo Bini Smaghi lasciare la posizione.

Una regola non scritta vuole che in questo comitato ristretto vi sia un rappresentante di tutte e quattro le maggiori economie dell'area euro. Il Comitato esecutivo è il centro decisionale operativo dell'istituzione, e conta sei componenti tra cui il presidente, che attualmente è il francese Jean-Claude Trichet. Da novembre è atteso che venga sostituito da Draghi. «Un direttorio con due italiani su sei non sarebbe estremamente europeo - ha affermato oggi Sarkozy durante una conferenza stampa al termine di una bilaterale con la cencelliera Angel Merkel - dire questo mi sembra di buon senso. Del resto l'Italia ha messo la sua parola e non ho alcun motivo di dubitare della parola dell'Italia».

Il presidente francese ha aggiunto che su queste vicende l'interesse nazionale deve prevalere su quelli individuali. Ieri il governo italiano ha riferito di aver chiesto a Bini Smaghi di dimettersi. Questi però, uscendo da un incontro a Palazzo Chigi non ha voluto commentare la questione, mentre in precedenza aveva affermato come i principi di indipendenza della Bce garantiscano la permanenza in carica dei membri dei suoi organi decisionali per tutto il periodo prestabilito tutelandoli «contro la loro revoca arbitraria».

In serata «l'opportunità di confermare anche per il futuro l'equilibrio nella composizione del board della Bce» è stata ribadita, in una telefonata, da Sarkozy e dal presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. Ne ha dato notizia un comunicato della presidenza del Consiglio, che inquadra la conversazione in vista del Consiglio europeo della prossima settimana. Sulla nomina di Mario Draghi alla presidenza della Bce Berlusconi ha confermato la posizione italiana, espressa ieri, e ha condiviso le dichiarazioni odierne del presidente Sarkozy.

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