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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2011 alle ore 06:38.
PARIGI
La paura del batterio killer scuote la Francia: sette bambini sono ricoverati a Lille, nel nord del Paese, con un'intossicazione alimentare scatenata da un tipo raro di batterio E.coli, anche se per le autorità francesi e dell'Unione europea non ci sono legami con il virus che ha già ucciso 38 persone in Germania e una in Svezia. I sette bambini, tra i 20 mesi e gli otto anni, hanno tutti consumato degli hamburger surgelati, venduti nei supermercati della catena tedesca Lidl, quando sono stati colpiti da acute emorragie.
In Italia Governo ed esperti respingono gli allarmismi e garantiscono che nel nostro Paese la carne è sicura. E Lidl Italia, assicura che il tipo di hamburger "Steak Country" all'orgine dei malori non sono mai stati messo in vendita nei discount italiani della catena. I carabinieri del Nas hanno però sequestrato nel veronese nella serata di ieri, su disposizione del ministro della Salute, circa 5 tonnellate di carne con il marchio "Steak Country": si è trattato di 1570 confezioni di hamburger da un chilo e 4mila confezioni di polpette da 900 grammi sequestrati nella piattaforma logistica della Lidl, che sta pienamente collaborando con i Nas. Si verificherà ora che la carne sequestrata in Italia non sia infetta.
Gli hamburger contaminati, che sono stati subito ritirati dal mercato in tutti i punti vendita della Lidl a Lille e in tutto il nord della Francia, inclusa Parigi, erano prodotti con carne tedesca, olandese e belga, ha fatto sapere l'azienda Seb, con sede a Saint Dizier, che ha prodotto gli hamburger finiti poi nei piatti dei piccoli.
Da Bruxelles, la Commissione europea ha confermato le informazioni delle autorità sanitarie francesi secondo cui quello di Lille non è lo stesso ceppo di E.coli che ha ucciso in Germania. «È virulento, forte, ma non è lo stesso», ha detto Frederic Vincent, portavoce del commissario Ue alla Salute John Dalli. «Ciò che è certo è - ha precisato – é che il batterio che ha colpito in Francia è del ceppo 0157, il più comune. Infatti lo scorso anno ha colpito 3.500 cittadini nella Ue e 93 in Francia».
Resta però la paura per lo stato di salute dei sette bimbi francesi. Tre delle vittime sono ancora sotto dialisi. L'infezione da Escherichia coli, che parte dall'intestino, comporta i sintomi di un'insufficienza renale. Ma la malattia può assumere anche forme più inquietanti, con affezioni neurologiche. Ed è quanto i medici del policlinico temono possa essere successo per il più grave dei sette, che si trova in prognosi riservata.
Intanto, in Italia, il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, rassicura e torna a dire che «non è il caso di preoccuparsi». Questi fenomeni di epidemia da E.coli, ha aggiunto, «sono sempre avvenuti e anche quello francese, che adesso vedremo cosa è, verosimilmente è un altro batterio». Mentre il collega alle Politiche agricole, Saverio Romano, ha firmato il decreto che avvia il ritiro dal mercato dei prodotti interessati e che autorizza i risarcimenti ai produttori ortofrutticoli colpiti dalla crisi. «Gli allevatori italiani già combattono con un calo pesante degli acquisti di carne rossa (che ha perso il 4,6% nel 2010 e ben il 5,1% solo nel primo trimestre 2011) e non hanno bisogno di un ulteriore crollo delle vendite, causato dall'ennesima psicosi alimentare del tutto infondata», afferma la Confederazione italiana degli agricoltori (Cia). Parole in linea con quelle di Confagricoltura: «Non creiamo allarmi inutili e preoccupazioni. Tutti i prodotti alimentari che arrivano sui banchi di vendita, in tutte le fasi di lavorazione ed in tutti i passaggi, sono costantemente controllati e monitorati. Ancor più le carni bovine che, dopo la vicenda Bse sono soggette ad un sistema di etichettatura e di tracciabilità». L'hamburger incriminato in Francia era venduto in confezioni da 1 kg della marca "Steaks country" (10 hamburger da 100 g) con data di scadenza dal 10 al 12 maggio 2012. Un prodotto che, rassicura Lidl Italia, non è stato mai messo in vendita in nessuno dei discount italiani della catena.
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