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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2011 alle ore 08:11.
Con quale apprensione i mercati finanziari guardino l'Europa, lo dimostra la reazione di ieri sera alle 21,15 quando Moody's ha minacciato il declassamento del rating dell'Italia. Non solo l'euro ha immediatamente perso terreno, recuperando comunque sul finale quota 1,4302. Ma anche Wall Street, che si trova a 6.500 chilometri dall'Italia, subito dopo la notizia è scivolata in territorio negativo. Alla fine ha chiuso comunque in rialzo dello 0,3%, ma il crollo post-notizia è stato netto. I grafici di quei minuti parlano chiaro: attimi di panico.
I mercati finanziari sono in balia del tira e molla della politica, incapace di prendere decisioni se non per tamponare falle sempre più grosse. E sono in balia anche delle agenzie di rating, che ad ogni declassamento di giudizio creano panico. Nel bene e nel male la seduta di ieri lo dimostra chiaramente. Per tutta la giornata, fino alle 21,15 italiane, i mercati avevano registrato buoni rialzi. Motivo: la cancelliera tedesca Angela Merkel sembra essersi rimangiata le parole, dichiarando pubblicamente che la Germania non vuole una ristrutturazione del debito greco e non vuole soluzioni sgradite alla Banca centrale europea. Fino a giovedì il governo tedesco aveva detto il contrario: questo nuovo atteggiamento ha dunque dato un sollievo, minimo, ai mercati.
Così le Borse europee nel pomeriggio hanno tutte chiuso positive. Ironicamente, una delle migliori è stata la milanese Piazza Affari, che – ore prima della doccia fredda sull'Italia arrivata da Moody's – ha chiuso in rialzo dell'1,23%. Ma in positivo hanno terminato anche gli altri listini: Londra +0,28%, Parigi +0,83%, Francoforte +0,76%, Madrid +2,18%. Lo stesso clima positivo ha anche dato sollievo ai titoli di Stato dei Paesi del ClubMed. Anche quelli italiani hanno ridotto il differenziale rispetto ai rendimenti dei Bund tedeschi: giovedì avevano toccato i 204 punti base (massimo dell'anno), ma ieri sono arrivati a 184. Segno di acquisti. Prima, ovvio, della notizia serale arrivata da Moody's. Ma anche l'euro ha trovato sostegno nelle parole della Merkel: è infatti rimbalzato a quota 1,2135 rispetto al franco svizzero (dopo aver toccato giovedì il minimo storico) e ha riguadagnato quota 1,43 sul dollaro.
Ma nella giornata in cui dal mondo politico è arrivata una notizia positiva – o almeno non negativa – il colpo è arrivato in serata da Moody's. Ovvio che ad una notizia arrivata alle 21,15 i mercati europei non hanno potuto reagire. Ma il ribasso improvviso dell'euro e anche il sussulto di Wall Street dimostrano quanto la tensione sia alta. Ed è ovvio: con la Grecia sull'orlo del default (a prescindere dall'apertura tedesca di ieri) e con l'Irlanda pronta a seguirla, in Europa tutti temono un effetto domino dirompente. Per cui anche un «outlook» negativo sul rating dell'Italia è sufficiente a scaldare gli animi. Fino a New York.
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