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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2011 alle ore 08:12.

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LONDRA
Bolla o non bolla? È la domanda che aleggia nell'aria a Vinexpo, la più importante fiera del vino che apre oggi a Bordeaux. Negli ultimi anni tutto è andato secondo le leggi di mercato: offerta limitata più domanda in crescita uguale prezzo in ascesa. I prezzi del Bordeaux pregiato sono raddoppiati in media dal 2005. L'annata 2009, giudicata eccezionale dai critici, aveva giustificato un'impennata del 50% dei prezzi. Questa settimana i produttori hanno messo in vendita en primeur (prima dell'imbottigliamento) l'annata 2010, altro annus mirabilis secondo la critica, con ulteriori aumenti tra il 20 e il 40 per cento. Una bottiglia di Chateau Pontet Canet 2010 costa 100 euro, un incremento del 39% rispetto al 2009 e del 113% rispetto al 2005.
L'americano Robert Parker, il critico enologico più influente al mondo, soprannominato "il Papa dei vigneti", pochi giorni fa aveva lanciato un chiaro monito ai produttori, consigliando di non aumentare i prezzi ma anzi di ridurli del 10-20% per evitare di gonfiare ulteriormente la bolla e rischiare il crollo delle vendite. Dagli Stati Uniti, secondo mercato mondiale per il Bordeaux, importatori e collezionisti hanno protestato, colpiti sia dagli aumenti che da un tasso di cambio sfavorevole. I più critici però sono stati gli inglesi che prevedono vendite di Bordeaux dimezzate. Londra è il terzo mercato per l'import ma è un centro importante per aste, collezionisti e investitori.
I produttori francesi hanno ignorato i consigli perché puntano al mercato asiatico. Cina e Hong Kong sono diventati i maggiori importatori di Bordeaux. Il fattore investimento è rilevante: in un periodo di incertezze economiche, volatilità sui mercati e inflazione in ascesa, gli asset tangibili - dal vino all'oro - sono beni rifugio molto richiesti. Altrettanto importante è l'investimento di immagine: per i ricchi acquirenti cinesi uno Chateau prestigioso sul tavolo è uno strumento di pubbliche relazioni e un elemento cruciale nel fare bella figura con soci e clienti.
Christie's l'anno scorso ha tenuto un'asta di vini pregiati a Hong Kong, la domanda è tale che quest'anno ne sono previste sei. L'ex colonia britannica ha anche rappresentato il 70% delle vendite 2011 di vini nelle aste di Sotheby's. Non a caso l'edizione 2012 di Vinexpo non si terrà in Francia ma a Hong Kong.
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