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Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2011 alle ore 12:50.

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Il calendario di ritiro dall'Afghanistan annunciato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, secondo cui diecimila soldati torneranno a casa entro la fine dell'anno e altri 23mila entro il settembre del 2012, è solo «un passo simbolico» e i Talebani continueranno a combattere fin quando le forze della coalizione non lasceranno l'Afghanistan. Così i Talebani hanno risposto all'annuncio di Obama.

«Obama e i suoi guerrafondai vogliono ingannare la loro Nazione con questo annuncio - si legge in una nota dei Talebani, rilanciata dall'agenzia di stampa Dpa - mentre in realtà non hanno alcun rispetto per i desideri della Nazione di portare a termine questa guerra e questa occupazione». Inoltre, per gli insorti le dichiarazioni di sconfitta dei ribelli nel sud dell'Afghanistan, storica roccaforte dei Talebani, «altro non sono che affermazioni prive di fondamento e propaganda». «I contribuenti americani - si legge - devono capire che, così come negli ultimi dieci anni, il loro denaro continua a essere sprecato in questa inutile guerra priva di significato e a finire nelle tasche dei funzionari corrotti del regime di Kabul».

«Ancora una volta - concludono i Talebani - l'Emirato islamico dell'Afghanistan vuole chiarire che la soluzione per la crisi afghana sta nel completo e immediato ritiro di tutte le truppe straniere e fin quando questo non avverrá la nostra lotta armata si intensificherá di giorno in giorno». (Adn/Kronos)

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