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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2011 alle ore 16:47.

È di «quindici morti e oltre 20 feriti civili» il bilancio di un raid condotto della Nato a Brega secondo quanto denunciato dalla televisione di Stato libica. L'emittente di Tripoli definisce l'operazione come un «crimine contro l'umanità» commesso dalle «forze crociate e coloniali». Brega è una cittadina e un sito petrolifero che si trova sulla costa libica a circa 250 chilometri da Bengasi, sede del Consiglio nazionale transitorio guidato dagli insorti.

Quattro mesi di operazioni militari. Il bilancio
Sono state in tutto 137 le missioni aeree effettuate ieri in Libia dai velivoli che prendono parte a Unified Protector, missione multinazionale Nato. Dal 31 marzo scorso il totale delle sortite aeree ha raggiunto quota 12.484. In particolare, rileva la Nato, ieri sono state effettuate 43 strike sorties, vale a dire le missioni aeree in cui si identifica e s'ingaggia un bersaglio. Tra gli obiettivi dei velivoli della missione dell'Alleanza atlantica, centri di comando e controllo, depositi di materiale militare, veicoli armati, un carro armato, una postazione radar, due obici di artiglieria, una postazione di mortaio, tre postazioni mobili di missili superficie-aria tra le città di Brega, Gharyan, Zlitan ed Okba.

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