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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2011 alle ore 18:31.

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È ormai scontro senza esclusione di colpi fra Luigi Bisignani e Mauro Moretti. Nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Giordano, l'uomo d'affari sostiene che Moretti «veniva da me per essere aiutato a diventare amministratore delegato delle Ferrovie». E a proposito di una vicenda di commesse Bisignani sostiene che «c'è gente che va arrestata tutta in Trenitalia». In una nota Fs, Moretti afferma «di non aver mai chiesto alcun favore né a Luigi Bisignani né ad altri per la sua nomina». Né «riveste alcun incarico in Trenitalia».

Poi, nella questione specifica, gli accertamenti svolti da Fs - dice la nota - «fanno ben comprendere malumori e reazioni dei co-azionisti di Italian Brakes, Giuseppe De Martino e Luigi Bisignani. Fin dall'inizio del mandato del settembre 2006, Trenitalia, avendo verificato violazioni procedurali, ha avviato numerosi audit interni che hanno confermato le predette violazioni e hanno mostrato una situazione diffusa di mancato rispetto delle regole interne e, talvolta, delle leggi». Da qui il provvedimento di cancellazione dall'albo dei fornitori e «la presentazione di numerose denunce all'autorità Giudiziaria ed alla Corte dei Conti».

Italian Brakes si è costituita come parte offesa in alcuni procedimenti in sede civile e amministrativa su cui sono stati assunti - precisa la società - «provvedimenti di carattere provvisorio e sommario e rinviano alla definitiva decisione di merito». Ha contestato presso l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici il provvedimento di cancellazione dall'albo dei fornitori.

Moretti minaccia querele a Bisignani qualora si confermassero come vere le affermazioni riportate dalla stampa.

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