Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2011 alle ore 15:33.

Dubbi su Dna Meredith su gancio reggiseno e coltello (Reuters)Dubbi su Dna Meredith su gancio reggiseno e coltello (Reuters)

«Non si può escludere che i risultati ottenuti possano derivare da fenomeni di contaminazione ambientale e/o di contaminazione verificatasi in una qualunque fase della repertazione e/o manipolazione» del reperto: così i periti della Corte d'Assise d'appello di Perugia nella parte di perizia generica relativa al gancetto di reggiseno indossato da Meredith Kercher quando venne uccisa. Lo si legge nelle conclusioni della perizia depositata stamani nell'ambito del processo d'appello a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox che stanno scontando 25 e 26 anni di reclusione per il delitto al quale si proclamano comunque estranei.

È stato comunicato a Sollecito con un telegramma inviato dall'avvocato Luca Maori, uno dei suoi difensori, l'esito della perizia sulle tracce di Dna al centro del processo d'appello a carico suo e di Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher.

Il legale si recherà domani mattina nel carcere di Terni per incontrare il giovane pugliese. «Gli consegnerò l'intera perizia» ha detto. L'avvocato Maori si è detto «più che soddisfatto dell'esito degli accertamenti». «Risultati netti e decisi - ha aggiunto - che non danno adito a dubbi o interpretazioni. Riguardo al coltello, oltre all'impossibilità di attribuire il Dna sulla lama alla Kercher, in ogni caso dalla perizia risulterebbe che quello non è l'arma del delitto come per altro sempre sostenuto da noi».
Altro punto fondamentale è il gancetto per il quale i due periti hanno sostenuto la «totale inesistenza del Dna di Sollecito». «Addirittura per il cromosoma Y gli esperti ne hanno individuati tre - ha proseguito - di soggetti non individuati, che non sono né Rudy Guede né Sollecito. Cromosomi non indicati dalla polizia scientifica. Attendiamo comunque di definire la vicenda nel contraddittorio delle parti che comunque pensiamo sia ormai definita con il deposito della perizia».

«Rudy ha confermato la presenza di tutti e 3 gli imputati sul luogo dell'omicidio quella famosa notte». Lo ha detto Francesco Maresca, avvocato che rappresenta la famiglia Kercher nel processo d'appello per l'omicidio di Meredith in cui sono imputati Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Al termine dell'udienza di oggi, Maresca ha sottolineato come «Rudy ha confermato tutto quello che ha scritto in quella lettera (la missiva inviata ai suoi legali in cui l'ivoriano indicava Amanda e Raffaele presenti nella casa del delitto la sera del 1 novembre 2007, ndr) e a specifica domanda se era un suo pensiero, ha detto: 'no è quello che ho vissuto quella nottè». «A mio avviso - ha aggiunto Maresca - pur nell'interpretazione di questa risposta, che mi sembra assolutamente pacifica, al di là del fatto che i suoi verbali siano presenti o meno nel fascicolo processuale, Rudy ha confermato la presenza di tutti e 3 gli imputati sul luogo dell'omicidio». A chi gli chiedeva se non ritenesse quanto detto da Rudy una verità incompleta, Maresca ha risposto: «no, mi sembra la verità di un coimputato, già giudicato in un aspetto processuale molto difficile, perchè è stato sentito come testimone garantito con la presenza del suo legale, quindi a ma è apparso assolutamente chiaro e preciso per 3 volte, dicendo che quello che ha scritto è quanto vissuto quella notte. Noi crediamo - ha aggiunto l'avvocato - alla ricostruzione della procura, quindi alla presenza di tutti e 3, alla loro colpevolezza e a quanto riferito dalla presenza di tutti e 3». Sui testimoni di oggi, secondo Maresca, «non aggiungono nulla al processo. Se ne poteva fare a meno sia oggi che nella scorsa udienza».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi