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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2011 alle ore 06:37.

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ROMA
No ai tagli lineari e massimo sostegno alla crescita e agli investimenti, a cominciare da quelli in infrastrutture. E lotta serrata all'evasione fiscale puntando però, con la riforma del fisco, alla riduzione delle tasse per lavoratori dipendenti e pensionati. La manovra sarà «ai limiti della sostenibilità», afferma la Corte dei conti. Che mette in guardia sull'imponenza dei tagli necessari per raggiungere il pareggio di bilancio: tra il 2012 e il 2014 saranno «di dimensioni inconsuete», pari in termini reali all'8% al netto degli interessi.
«I tagli alla spesa non penalizzino la ripresa», ha rilanciato ieri il presidente della magistratura contabile, Luigi Giampaolino, in occasione del giudizio di parificazione sul bilancio dello Stato 2010. E, dunque, va trovato «un difficile punto d'equilibrio» tra riduzione del debito e sostegno della ripresa. Un preciso monito al Governo, al quale viene riconosciuta la capacità di tenuta dei conti nel 2010 anche se per una parte consistente grazie al taglio degli investimenti e della spesa in conto capitale. Giusto quello che non dovrà ripetersi in questa difficilissima congiuntura, per trovare invece «strumenti in grado di recuperare condizioni per una crescita più sostenuta», capace di evitare un crollo degli investimenti che altrimenti «nel 2012 toccherebbe il valore più basso degli ultimi decenni», ha sottolineato il presidente di sezione della Corte dei conti, Luigi Mazzillo.
In questa direzione, anche il patto di stabilità interno con gli enti locali ha dato un esito negativo, e per questo va riscritto, dando possibilità di spesa agli enti virtuosi. Enti locali per i quali, intanto, il federalismo fiscale si sta rivelando un boomerang, avendo già innescato la corsa all'aumento della pressione fiscale.
Altra partita da affrontare senza esitazione è quella del l'evasione fiscale, per la quale esistono ancora ampi margini di recupero di gettito. Anche se, ha notato ancora Mazzillo, non mancano le perplessità. Come la possibilità di tenuta nel tempo delle entrate per i "giochi". Mentre non mancano perplessità sulle misure per la riscossione appena introdotto col "decreto sviluppo": nel mirino della Corte dei conti, in particolare, il pericolo di «indebolimento di una serie di presidi, a cominciare dalla riscossione coattiva attribuita ad Equitalia». Certo, ha aggiunto Mazzillo, vanno evitate le vassazioni a carico dei cittadini. Ma allo stesso tempo, se sarà confermata l'obbligatorietà del contraddittorio che potrebbe ridurre «drasticamente» il numero dei controlli, va evitato il rischio di depotenziare strumenti che pure si sono rivelati efficaci, come gli studi di settore e lo spesometro.
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