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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2011 alle ore 09:49.

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L'ironia di Bersani: sarà segretario del presidenteL'ironia di Bersani: sarà segretario del presidente

Non resiste all'ironia Pierluigi Bersani e davanti ai giornalisti preferisce commentare l'elezione di Angelino Alfano con una battuta sferzante e anche un po' sprezzante: «Fantastico, io ho fatto più fatica a diventare segretario, beato lui», dice in prima istanza a chi segna sul taccuino le sue parole. Poi ci torna su e ai cronisti che lo seguivano chiede: «Ma Alfano è il segretario del partito o il segretario del presidente del partito?». Naturalmente le sue parole non raccolgono l'entusiasmo del Pdl che si scatena alzando la polemica su quell'interrogativo malizioso. Ma Bersani non conquista fans nemmeno nell'opposizione tant'è che Antonio Di Pietro è veloce a smarcarsi e così fa anche il terzo polo di Casini e Fini che avevano usato toni ben diversi.

«Spiace che, nel giorno in cui il Pdl elegge il suo segretario, in un Consiglio nazionale, alla presenza di 1017 delegati, Bersani perda l'ennesima opportunità per dimostrare l'esistenza di una politica fondata sul rispetto dell'avversario». Lo dice Maurizio Lupi, vicepresidente Pdl della Camera e prima di lui era stato il capogruppo Fabrizio Cicchitto a replicare: «Bersani ha un retroterra storico-politico che gli dovrebbe insegnare che sottovalutare gli avversari è sbagliato: la sua battuta è solo una manifestazione di cattivo gusto, un grave errore». Più sbrigativo Ignazio La Russa che segue il filone contiguo all'insulto: «Pensi al rischio di essere il reggicoda di Vendola, De Magistris o il vice di Di Pietro».

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