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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2011 alle ore 11:11.

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Giovani ribelli libanesi appostati lungo la strada verso TripoliGiovani ribelli libanesi appostati lungo la strada verso Tripoli

Rappresentanti del governo di Muammar Gheddafi e del Cnt, espressione politica dei ribelli, hanno tenuto incontri, in Italia, in Norvegia ed Egitto, per trovare una soluzione pacifica alla crisi libica. Lo afferma il portavoce del regime di Tripoli, Mussa Ibrahim, affermando che i colloqui continuano.

di Gianandrea Gaiani
L'obiettivo dei ribelli è ambizioso: arrivare a Tripoli entro mercoledì conquistando alcune zone chiave a sud della città e prendendo contatto con i gruppi ribelli attivi nell'ombra nella capitale. Il colonnello Ahmed Omar Bani ha annunciato l'imminente offensiva dei ribelli verso la capitale libica, che dovrebbe venire attaccata da sud, cioè dalle alture i mano alle popolazioni berbere che nei giorni scorsi hanno ricevuto ingenti aiuti militari francesi.

Le avanguardie degli insorti erano arrivate a soli 50 chilometri da Tripoli, nel villaggio di Bir Al-Ghanama, da dove erano stati costretti due giorni fa a ritirarsi di 30 chilometri a sud, a ridosso dei monti di Djebel Nefussa, dai lanciarazzi katyusha di Gheddafi. "Ora - ha detto Bani- abbiamo abbastanza uomini e siamo riforniti di armi e munizioni" grazie soprattutto alle 40 tonnellate di aiuti paracadutate dai cargo Transall fancesi. L'interrogativo riguarda ancora una volta le capacità dei miliziani di affrontare un vero combattimento e di reggere alla prova del fuoco. Finora, a Brega, Misurata e sugli altri fronti libici, sono bastati alcuni razzi Grad per far fuggire di decine di chilometri gli insorti anche se a dare una mano contro gli uomini fedeli al Colonnello contribuisce un'offensiva aerea della Nato concentrata sull'area di Tripoli e in particolare proprio su Bir Al-Ghanama per facilitare l'avanzata dei ribelli. Al fianco dei miliziani vi sarebbero poi decine di "consiglieri militari" britannici e francesi. Nonostante Bengasi abbia offerto una via d'uscita al raìs (richiamo delle truppe e ritiro a vita privata in cambio del permesso di restare in Libia) il regime sembra sentirsi ancora abbastanza forte per affrontare gli insorti e l'Alleanza Atlantica che finora ha effettuato sulla Libia 13.585 sortite aeree delle quali 5.099 da attacco.

Saif al Islam, in un'intervista al canale francese TF1, ha ribadito, rivolto al presidente francese Nicolas Sarkozy: «Non vincerete, non avete alcuna possibilità, zero chance, per vincere una guerra qui». Saif non ha risparmiato il sarcasmo quando ha affermato che «se ce l'avete con noi perché non compriamo gli aerei Rafale, fareste bene a parlare con noi», in riferimento all'aereo costruito dalla Dassault che Parigi ha invano tentato di vendere a Tripoli prima che scoppiasse la rivolta contro Gheddafi.

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