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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2011 alle ore 07:34.

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Vendita di nomine al vertice di società pubbliche, nei gruppi Finmeccanica, Ferrovie dello Stato, Enav e in due controllate dirette del ministero dell'Economia (Mef), Sogin e Sace. È una delle accuse, per corruzione, nella richiesta di arresto del deputato del Pdl Marco Milanese, consigliere politico del ministro Giulio Tremonti fino al 28 giugno scorso.

La richiesta è stata inoltrata alla Camera dal gip del Tribunale di Napoli. Per la stessa accusa sono stati messi agli arresti domiciliari due beneficiari delle nomine che avrebbero versato denaro a Milanese, il sindaco di Voghera Carlo Barbieri (Pdl) e il commercialista di Pavia Guido Marchese, area Pdl, nato a Voghera il 18 dicembre 1965. Il Gip cita anche un terzo caso di nomina favorita da Milanese, quella alla presidenza di Techno Sky Srl di Fabrizio Franco Testa, ex esponente di An che già faceva parte del cda dell'Enav, la società interamente del Mef che controlla il 100% di Techno Sky (è l'ex ramo d'azienda della Vitrociset, comprato da Enav, per la manutenzione dei radar aeroportuali). Testa, da un anno rimosso dall'incarico per il sospetto di irregolarità, non risulta al momento indagato.

Marchese e Barbieri - secondo le indagini del giudice ‐ hanno versato complessivamente «somme finora accertate non inferiori a 100mila euro» a Milanese, «in corrispettivo delle nomine quale componente del collegio sindacale nelle società a partecipazione pubblica Ansaldo Breda spa, Oto Melara spa, Ansaldo Energia spa, Sogin spa e Sace» per Marchese e «quale consigliere di amministrazione di Ferservizi società controllata dalla spa Ferrovie dello Stato ed altre in corso di accertamento» per Barbieri. Le due Ansaldo e la Oto Melara sono società del gruppo Finmeccanica, che opera nell'aerospazio e difesa, le nomine di Marchese sono state fatte quando il gruppo era guidato con pieni poteri da Pier Francesco Guarguaglini come presidente e amministratore delegato. Dal 4 maggio scorso Guarguaglini è solo presidente di Finmeccanica, il nuovo a.d. e «capoazienda» è Giuseppe Orsi, voluto dalla Lega Nord.

La nomina di Barbieri alla Ferservizi è stata avallata dall'attuale amministratore delegato delle Fs, Mauro Moretti, il quale - secondo l'atto inviato alla Camera dal gip - «pur dichiarando di non ricordare chi gli avesse sottoposto, per raccomandarlo, il nominativo di Barbieri Carlo, confermava però che la sua nomina era stata certamente a lui proposta dall'esterno della società. Precisava, inoltre, che delle nomine per conto del Mef se ne era sempre occupato il Milanese».

Il gip scrive che Milanese «in tempi diversi (...) nella sua qualità di consigliere politico nominato (...) dal ministro per l'Economia e da quest'ultimo delegato alle iniziative di raccordo con la maggioranza parlamentare di governo finalizzate all'individuazione dei nominativi da segnalarsi nelle società controllate dallo stesso ministero, promettendo prima e assicurando poi l'attribuzione di nomine e incarichi(...), in corrispettivo delle stesse nomine si faceva promettere prima e consegnare poi somme di danaro ed altre utilità in corso di preciso accertamento (...).

Il pagamento dei 100mila euro versati da Marchese e Barbieri è avvenuto con un'operazione di compravendita fittizia di una villa a Cannes che apparteneva a Milanese e all'ex moglie: secondo i giudici Milanese ha ricevuto 650mila euro con un preliminare di vendita, poi ha restituito i 550mila attraverso un assegno presso la banca Carige e ha trattenuto 100mila euro. L'operazione è stata fatta attraverso l'immobiliare Altitalia dall'agente Sergio Fracchia di Voghera, aiutato da Giovanni Alpeggiani. Una conferma del ruolo del Milanese nel promuovere gli incarichi per Marchese ‐ scrive il gip ‐ è venuta dalle dichiarazioni di due dipendenti di Finmeccanica, il direttore relazioni esterne Lorenzo Borgogni e Barbara Corbo, oltre che dalle dichiarazioni di Marchese e Milanese.

Quanto a Testa, secondo le indagini Milanese «aveva promosso» la nomina a presidente di Techno Sky ottenendo «in corrispettivo» un suo intervento per vendere una barca definita «importante» e la barca «era stata pagata ad un prezzo di molto superiore a quello effettivo e di mercato da parte dell'acquirente Eurotec».

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