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Questo articolo è stato pubblicato il 07 luglio 2011 alle ore 06:39.

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LONDRA
Due inchieste potrebbero non bastare a placare la crescente indignazione dell'opinione pubblica britannica. Il premier David Cameron, incalzato dall'opposizione, ieri ha promesso un'inchiesta indipendente sulle intercettazioni telefoniche illegali fatte da giornalisti e dipendenti del gruppo News International, che fa capo a Rupert Murdoch. La Metropolitan Police da parte sua ha annunciato l'apertura di un'inchiesta interna sui pagamenti fatti alla polizia da News International in cambio di rivelazioni e informazioni riservate su indagini in corso.
Intanto nuove rivelazioni sono emerse ieri sui limiti infranti da News of the World, il settimanale di punta di Murdoch, alla ricerca di scoop da prima pagina. Lo scandalo inquina anche la commemorazione oggi del sesto anniversario degli attentati terroristici che il 7 luglio 2005 avevano devastato Londra. È stato confermato ieri dalla polizia che il giornale aveva intercettato i telefoni di diversi genitori e parenti delle vittime per trovare titoli forti e storie esclusive. Graham Foulkes, il cui figlio ventenne David era morto in uno degli attacchi alla metropolitana, ha chiesto di incontrare di persona Murdoch per chiedergli di «ammettere le sue gravi responsabilità».
Per una settimana dopo gli attentati, prima che il corpo del figlio fosse formalmente identificato, Foulkes e la moglie avevano disperatamente atteso notizie nella speranza che David non fosse morto e avevano contattato parenti, amici e la polizia. Tutte telefonate intercettate da News of the World, che aveva anche carpito e perfino cancellato i messaggi sul cellulare di Milly Dowler, una ragazzina di 13 anni rapita nel 2002 e poi trovata uccisa, depistando così le indagini e dando alla famiglia la crudele speranza che lei fosse viva. Intercettati anche i telefoni dei genitori di due bambine di dieci anni uccise dal custode della loro scuola nel 2002.
Direttore del giornale all'epoca era Rebekah Brooks, fedelissima di Murdoch e ora amministratore delegato di News International. La Brooks nega di avere mai saputo delle intercettazioni e tantomeno di averle autorizzate e Murdoch ieri le ha rinnovato la fiducia. Il magnate dei media ha rotto il silenzio con un comunicato nel quale definisce «deplorevoli e inaccettabili» le accuse e promette di fare piena luce sulla vicenda.
La Gran Bretagna è «disgustata» dalle rivelazioni, ha detto ieri Cameron in Parlamento. Il premier però è stato criticato per avere insistito che l'inchiesta pubblica potrà iniziare solo quando sarà finita l'indagine della polizia sulle intercettazioni. Un'inchiesta immediata, richiesta dal partito laburista, potrebbe pregiudicare la raccolta di prove ancora in corso, ha spiegato il premier. Cameron è in una posizione delicata perché molto vicino a News International, i cui giornali lo hanno aiutato a vincere le elezioni, e amico personale della Brooks e di James Murdoch, figlio del magnate.
Anche l'inchiesta annunciata dalla polizia ha alimentato la polemica invece di smorzarla, dato che l'annuncio è giunto solo dopo che News International aveva consegnato le prove (che dicono essere appena venute alla luce) che giornalisti di News of the World avevano pagato per ottenere informazioni. La polizia, già accusata in passato di avere insabbiato le indagini sulle intercettazioni, sembra ora avere colpe ben oltre l'omissione.
Nella linea di fuoco resta News International: il gruppo sta già subendo danni finanziari, oltre che di immagine, dallo scandalo. Un tam-tam online sta invitando gli inglesi a boicottare Murdoch non comprando più News of the World, il settimanale più venduto in Gran Bretagna. Alcune grandi società, da Ford a Virgin a Lloyds Bank, hanno deciso di non utilizzare più il giornale per le loro pubblicità e molte altre stanno valutando se fare altrettanto.
Il danno maggiore per Murdoch sarebbe però dover rinunciare al suo progetto di conquistare BSkyB, il colosso della pay-tv che ha offerto di comprare per oltre 8 miliardi di sterline. La settimana scorsa il Governo britannico aveva deciso che l'acquisizione non avrebbe danneggiato la pluralità dei media in Gran Bretagna e aveva dato il via libera in linea di massima, a patto che Murdoch vendesse Sky News. Un dietro-front è quindi impensabile, ma in una situazione così delicata il Governo potrebbe tergiversare e decidere di rinviare la decisione finale.
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L'IMPERO DEI MEDIA
Un mercato in mano
News International è il braccio britannico di News Corp, l'impero mediatico di Rupert Murdoch. Il gruppo controlla due quotidiani - The Sun e The Times - e due settimanali - The Sunday Times e News of the World. Secondo Ofcom, guardiano del settore dei media, i quattro giornali hanno una quota di mercato del 35,5% e vengono letti da 14,5 milioni di persone in Gran Bretagna, oltre il doppio del più vicino rivale, Daily Mail & General Trust. Murdoch controlla anche il settimanale The Times Literary Supplement e il sito di informazione finanziaria efinancialnews. Amministratore delegato di News International è Rebekah Brooks, fedelissima di Murdoch
La pay tv
News Corp possiede anche il 39% di BSkyB, e sta ora cercando di acquistare il restante 61% della pay tv. Per ottenere il via libera del Governo che vuole tutelare la pluralità di informazione, News International ha accettato di cedere Sky News in cambio del controllo di BSkyB

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