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Questo articolo è stato pubblicato il 07 luglio 2011 alle ore 10:51.

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Intercettazioni illegali, in vista arresti per cinque giornalisti e dirigenti di News of The World. Nella foto, Rupert MurdochIntercettazioni illegali, in vista arresti per cinque giornalisti e dirigenti di News of The World. Nella foto, Rupert Murdoch

News of The World chiude: l'ultimo numero del domenicale del gruppo Murdoch uscirà questa domenica. Lo ha annunciato James Murdoch, il figlio del miliardario australiano. (Ansa)

Londra – Se anche l'ultima rivelazione sarà confermata i guai per NewsCorp di Rupert Murdoch rischiano di moltiplicarsi oltre ogni aspettativa. La notizia è uno scoop del Daily Telegraph, secondo cui il detective Glen Mulcaire, a libro paga del settimanale popolare News of The World, aveva i numeri dei familiari dei soldati caduti in Afghanistan. Non è ancora stato provato che avesse intercettato le linee alla ricerca brandelli di vita privata da sbattere sulle prime pagine del tabloid, ma il sospetto è fondatissimo.

Il disgusto per aver interferito con i telefoni di Milly Dowler, la tredicenne sequestrata e uccisa da un serial killer, e per averlo probabilmente rifatto in altri due casi analoghi, si moltplica nel cuore degli inglesi per la presunta violazione della privacy dei famigliari di caduti in guerra. Qualcosa di simile sarebbe avvenuto anche per i parenti dei morti nell'attentato di matrice islamica del 7 luglio. L'indagine della polizia e la commissione d'inchiesta annunciata dal premier David Cameron dovranno scandagliare gli anfratti di un caso che in realtà si espande a tutto. La rete di intercettazioni orchestrata da News of The World non sembra essersi fermata davanti a nulla, ma l'aver infranto il rapporto speciale che unisce cittadini a soldati, il cosiddetto military covenant britannico, è passo particolarmente grave. La reazione è stata immediata la British Legion ha subito abbandonato la storica partnership con il giornale, mentre i social network hanno accelerato la loro campagna sulle aziende che fanno pubblicità sul News of The World. Gli indirizzi Twitter di Co-operative, Virgin Media, Easyjet sono stati bombardati da richieste di abbandonare le campagne in corso spingendo una media agency, Seven Star, a riconscere per bocca della fondatrice Jenny Biggam che «in vent'anni non era mai accaduto di vedere una reazione così decisa da parte dei clienti». Si parla di 400 mila messaggi inviati dai cittadini via internet contro la politica adottata dal giornale popolare di Rupert Murdoch. Ford, Halifax, Vauxhall, Co-Op, Virgin, Mitsubishi hanno già cancellato i loro investimenti pubblicitari, Vodafone e T Mobile stanno valutando misure analoghe.

In uno scenario del genere con il web scatenato oltre ogni previsione immaginare che il governo domani dia il via libera a NewsCorp per l'acquisizione della totalità delle azioni di BskyB è a dire poco improbabile. L'opinione prevelente è che l'esecutivo prenderà tempo facendo slittare ogni decisione a dopo l'estate. Le rassicurazioni di Rupert Murdoch deciso ad andare fino in fondo nell'indagine interna, ma altrettanto fermo nel difendere Rebekah Brooks ceo del gruppo ed ex direttore del News of The World, non hanno sortito alcun effetto. La rivolta monta e rischia di sfondare il muro che formalmente divide le diverse province dell'impero mediatico di Murdoch. Tanti immaginano ricadute d'immagine e non solo, anche su testate aliene a pratiche del genere, ma come Times e Sunday Times di proprietà del tycoon australiano.

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