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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2011 alle ore 13:38.

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Otto ergastoli per la strage di Duisburg. Gratteri: «La 'ndrangheta ora è ovunque»Otto ergastoli per la strage di Duisburg. Gratteri: «La 'ndrangheta ora è ovunque»

Giovanni Strangio, considerato l'ideatore e uno degli esecutori materiali della strage di Duisburg del 15 agosto 2007, è stato condannato all'ergastolo. La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte d'assise di Locri. Altri sette imputati sono stati condannati al carcere a vita per i delitti commessi durante la faida di San Luca poi culminata con l'assassinio di sei persone davanti al ristorante Da Bruno a ferragosto, in Germania.

Nell'ambito del processo sulla faida di San Luca fra le cosche della 'ndrangheta Pelle-Vottari e Nirta-Strangio, i giudici della Corte d'Assise di Locri hanno deciso otto ergastoli su nove richiesti (Giovanni Strangio, Gianluca Nirta, Giuseppe e Francesco Nirta, Sebastiano Romeo, Francesco Pelle, Francesco e Sebastiano Vottari), tre condanne minori (9 anni a Sonia e Antonio Carabetta e 12 a Antonio Pelle) e tre assoluzioni (Sebastiano Strangio, Luca Liotino e Antonio Rechichi).

«Con la sentenza emessa oggi dalla Corte d'assise di Locri è stato messo un punto fermo sulla faida di San Luca» ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, presente oggi nell'aula della Corte d'assise di Locri al momento della lettura della sentenza. Gratteri, che aveva concluso la requisitoria con le richieste di condanna, ha coordinato le indagini delle forze dell'ordine. «Sono state accolte le nostre motivazioni - ha aggiunto - le prove e gli elementi che abbiamo raccolto hanno retto durante la fase dibattimentale. Non è stato un processo semplice ma siamo riusciti a fare piena luce su quanto è accaduto. Con la nostra indagine si è acclarato che la 'ndrangheta è presente in modo forte in Europa ed anche nel resto del mondo. Le cosche sono capaci di gestire potere, anche quello economico. Ma tutto questo, per noi, non era una novità».

«Con questa sentenza - ha concluso Gratteri - si prende atto che la 'ndrangheta è ormai uscita dal perimetro dei confini calabresi ed italiani e si è radicata con forza anche all'estero».

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