Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2011 alle ore 19:03.

My24

C'era un tempo in cui le donne gli cadevano ai piedi solo ravvivando il ciuffo con un colpo di fon. Ieri davanti al tribunale di Londra Julian Assange, fondatore di WikiLeaks accusato di aver stuprato due donne in Svezia, aveva i capelli corti e bianchi, tratti stanchi, dimesso.

Dopo otto mesi di battaglie giudiziarie e il bombardamento mediatico planetario, il da poco 40enne ex matematico e hacker, icona web come direttore del portale di rivelazioni WikiLeaks, altro australiano di successo che vive ore difficili su suolo britannico, ha affrontato la Corte che deve decidere se estradarlo in Svezia che lo accusa di stupro. Due giorni di udienze chiuse con il rinvio della Corte che renderà nota la decisione «in data da definirsi».

Gli avvocati di Assange sono pessimisti. «Spero che tutto andrà come Julian si augura ma penso che le probabilità che le cose si ribaltino siano piuttosto deboli» dice Bjorn Hurtig, uno dei suoi legali, alla radio pubblica svedese Sr. Assange, agli arresti domiciliari da inizio dicembre ospite della villa dell''amico e giornalista Vaughan Smith nella campagna inglese.

Udienza nervosa fra civil law e common law
L'atmosfera oggi si è subito riscaldata. L'avvocato Montgomery, rappresentante della procura svedese, non appena ha preso la parola ha attaccato i legali di Assange: «La lunga esposizione mi ha tolto la voglia di vivere» ha detto. Risultato: sguardi cupi dai banchi dei difensori. La contesa al momento verte su quando sia iniziato in Svezia il procedimento penale vero e proprio e non solo la fase d'indagine. È uno dei punti chiave della difesa di Julian Assange, che sta mettendo in dubbio davanti ai giudici dell'alta corte la proporzionalità del mandato di arresto europeo rispetto alle accuse nonchè la legittimità delle procedure utilizzate. Detto questo, i giudici hanno esortato Ben Emmerson, uno dei legali dell'australiano, a non trattare la questione «attraverso occhi anglosassoni». In Gran Bretagna, infatti, si richiede che la richiesta di estradizione venga avanzata dall'autorità giudiziaria - quindi la parte terza, diversa fra procura e difesa, ndr. - mentre la firma dell'autorità svedese è quella del pm. Il giudice ha però messo le mani avanti: «Viviamo immersi nella cultura giuridica europea». «Ma dobbiamo applicare le regole domestiche», ha ribattuto Emmerson.

Assange ha sempre negato le accuse contestategli da due svedesi per dei fatti che risalgono all'agosto del 2010 in Svezia. Il fondatore di Wikileaks ha sempre sostenuto che le due donne erano consenzienti. A febbraio, in primo grado, il giudice britannico Howard Riddle aveva dato il via libera all'estradizione, respingendo gli argomenti della difesa, in particolare quello secondo cui Assange non potrebbe beneficiare di un "processo equo" in Svezia con il pretesto che le vicende a carattere sessuale generalmente in Svezia si trattano a porte chiuse.

Il fondatore di Wikileaks è stato arrestato a dicembre a Londra, in virtù di un mandato d'arresto europeo spiccato da Stoccolma, prima di essere posto agli arresti domiciliari in una proprietà della campagna inglese appartenente ad un amico. L'arresto avveniva nelle stesse ore in cui WikiLeaks pubblicava un diluvio di documenti diplomatici americani, che hanno suscitato lo sdegno del governo americano pronto ad «una macchinazione» per neutralizzare Assange, secondo i suoi sostenitori. Assange ha fatto sapere che ricorrerà a tutti i mezzi in suo potere, fino alla Corte suprema se necessario, per opporsi alla sua estradizione. Sottoposto a severe condizioni di libertà provvisoria - indossa un braccialetto elettronico e deve rispettare un coprifuoco - due giorni fa l'hacker ha tuttavia festeggiato il suo quarantesimo compleanno nella lussuosa proprietà dell'amico Smith.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi