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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2011 alle ore 06:37.

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UniCredit, what? Cos'è UniCredit si chiedevano, fino a poco tempo fa gli operatori di Wall Street. Lontani com'erano dalle cose italiane, nemmeno conoscevano i nomi delle società del Paese. «Oh, yes Generali, one of the most important insurance in Italy, I suppose». «Non propriamente tra le più importanti, ma la maggiore e una delle più importanti d'Europa», tentava di ribattere un giovane trader italiano, orgoglioso del suo stage alla borsa più grande del mondo. Improvvisamente UniCredit, Generali, Intesa, Montepaschi e persino Ubi, sono diventati nomi noti anche Oltreoceano. E su Sigma X, l'opaco circuito di contrattazioni creato da Goldman Sachs, i titoli italiani primeggiano per volume di scambi. Nomi noti, ormai: però da «shortare», ossia da vendere allo scoperto, così come da vendere al ribasso è un po' tutta l'Italia e i suoi Btp.
Scorrendo i blog americani frequentati dai professionisti dei mercati, esce un'immagine assai negativa del nostro Paese, un misto di giudizi pesanti, ma piuttosto veri, e di pregiudizi antichi e nuovi. Anche il sito Zerohedge ha scoperto l'Italia da un mese a questa parte e, nel pessimismo cronico e cosmico che lo distingue, sarà il prossimo Paese che fallirà dopo la Grecia. Naked Capitalism, altro blog che ai tempi della crisi del credito aveva condotto rigorose analisi sulle finanze pubbliche e private Usa, è, per usare un eufemismo, pessimista su di noi. «La mia opinione è che l'Italia, così come UniCredit, siano in una condizione di gran lunga peggiore di quel che si sa. Vi sono debiti nascosti nelle municipalità, nelle regioni (specie al Nord). Penso che vedremo riaffiorare tutti questi nuovi debiti quando se ne andranno Berlusconi e Tremonti», commenta David Malone, noto scrittore e giornalista (inglese). Gli fa eco Ambrose Evans Pritchard, altro giornalista inglese addottato dai siti bearish americani, per il quale il rendimento dei Btp al 5,3% è ancora troppo basso.
Le cose più gustose sono su Business Insider. Volete sapere le 6 ragioni per cui l'Italia è sotto attacco? Ha un'economia che non cresce; il piano di austerità di Tremonti è troppo blando e dilazionato; la produttività del lavoro non migliora; Moody's ha ricordato a tutti in quale «confusione» è il Paese. Infine c'è la stoccata su Berlusconi. «Burelsconi», viene definito giocando tra anagramma e il termine "burlesque", seguito dal lapidario giudizio: «e questo è tutto».
Il sesto motivo è in realtà una sequenza di cause che spiegherebbero come mai il Paese sia ridotto a un «rottame». Considerazioni condivisibili: la mancanza di public company, la disoccupazione femminile, la troppa presenza dello Stato, il corporativismo, la scarsa mobilità del lavoro, l'elevato livello di corruzione, un'industria del turismo ancora poco sviluppata, l'evasione fiscale. C'è poi un'aspra critica alla lentezza della giustizia (documentata dalla foto di Amanda Knox alla sbarra) e l'ironia su Silvio Berlusconi: per le vicende giudiziarie del premier (nella foto la recente copertina dell'Economist che lo definiva «L'uomo che ha fottuto un intero Paese») e la sua predilezione a scegliere «showgirls» nei posti di potere (foto di Mara Carfagna).
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