Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2011 alle ore 06:40.

My24

ROMA
Le difficoltà della raccolta pubblicitaria, con stime allarmanti per i ricavi 2011 che potrebbero scendere sotto i 1.000 milioni, e la preoccupazione per il calo degli ascolti di reti e testate, in particolare del Tg1, ma anche di Rai1 e Rai2: una lunga rassegna delle criticità sul tavolo della Rai ha occupato la riunione di ieri del cda di Viale Mazzini che - in una seduta monstre di quasi nove ore - ha ascoltato i vertici della Sipra e la relazione del vicedirettore generale Antonio Marano sull'andamento dell'Auditel. Nessuna novità sui contratti, rinviata alla prossima settimana la creazione della Direzione genere fiction.
All'ad di Sipra, Aldo Reali, accompagnato dal presidente Roberto Sergio, il compito di snocciolare le cifre della crisi della pubblicità e di spiegare la revisione a ribasso delle stime degli introiti 2011, scese da 1.050 milioni a 1.035 e poi a 1.015. Un obiettivo che, alla luce dell'andamento del mercato, potrebbe addirittura peggiorare sotto i 1.000 milioni. Ma il direttore generale Lorenza Lei ha ribadito che l'obiettivo per fine anno resta il pareggio di bilancio: di qui una serie di interventi urgenti «che si renderanno necessari per garantire l'equilibrio dei conti nel 2011», spiega una nota dell'azienda. Tra le ipotesi sul tavolo, approfondire tutte le strade possibili per recuperare lo "sbilancio" della contabilità separata, che ammonterebbe negli ultimi tre anni a circa 1 miliardo e 300 milioni.
In primo piano anche gli ascolti "in rosso", questione affrontata in cda «con molta attenzione e non senza preoccupazione», recita la nota dell'azienda. "Sotto osservazione" in primis il Tg1: secondo i dati portati in consiglio, il tg nel periodo maggio-luglio perderebbe oltre 3 punti di share nell'edizione delle 13 (rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso) e il 4.88% con circa 500mila spettatori nell'edizione delle 20. Inoltre il presidente Paolo Garimberti avrebbe ribadito la forte preoccupazione per i contenuti e per gli ascolti del telegiornale di Augusto Minzolini, inadeguati a suo giudizio alla tradizione della testata. Le performance in calo delle ultime settimane, potrebbero incrinare la compattezza della maggioranza nella difesa dello "status quo": se non è facile la posizione di Minzolini, ancora più complicata appare quella del direttore di Rai1 Mauro Mazza, senza dimenticare i rapporti ormai in crisi tra il direttore di Rai2 Massimo Liofredi e la direzione generale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi