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Questo articolo è stato pubblicato il 17 luglio 2011 alle ore 18:00.

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Newscorp: Iil contagio (il cataclisma britannico) arriva in America (Foto Reuters)Newscorp: Iil contagio (il cataclisma britannico) arriva in America (Foto Reuters)

NEW YORK – Newscorp, la holding di controllo di Rupert Murdoch, rischia l'incriminazione in America se si dovesse provare che ha violato le leggi statunitensi sulla corruzione. È questo l'ultimo pericolo per il magnate dell'editoria, già travolto dallo scandalo intercettazioni e corruzione in Gran Bretagna, avvilito per l'arresto della sua adorata Rebekah Brooks, demoralizzato per le dimissioni, dopo 52 anni di lavoro insieme, del suo fedelissimo Les Hinton.

Finora Murdoch aveva soprattutto un obiettivo, evitare che il cataclisma britannico arrivasse anche su questa costa dell'Atlantico il vero centro nevralgico del suo impero con il Dow Jones/Wall Street Journal, con la rete Fox, con la casa cinematografica Twentieth Century Fox, con il tabloid New York Post con svariate altre attività minori. Il problema per Murdoch è nella legge del 1977 Foreign Corrupt Practices Act e nei suoi emendamenti successivi che considerano illegale per persone fisiche o giuridiche americane «effettuare pagamenti a funzionari o dipendenti di governi stranieri per otterne in cambio assistenza o agevolazioni d'affari...un'offerta, una promessa, una remunerazione, una autorizzazione di pagamento in danaro in cose di valore a uno dipendente statale straniero per ottnere nello svolgimento delle sue mansioni legali un vantaggio improprio in affari...e' probiito dalle norme anticorruzione del Fcpa».

Ci sono vari punti delicati in questa legge, inflessibile per evitare metodi di corruzione da parte di multinazionali all'estero. Se i giornalisti del gruppo inglese, contollato da Newscorp hanno pagato agenti di Scotland Yard per ottenere coperture e informazioni nelle intercettazioni telefoniche, si tratta di una corruzione che rientra sotto la normativa Fcpa. È lecito pensare che i giornalisti non pagassero di tasca propria per avere le informazioni? Se così fosse, chi ha finanziato e autorizzato i pagamenti? Possibile che lo stesso Rupert Murdoch, ossessionato dal giornalismo d'assalto dei tabloid non sapesse nulla di questa prassi su cui si sta indagando?

Come si vede i livelli di inchiesta sono molto diversi e con gravità diverse. Il primo riguarda la possibilità di incriminare Newscorp per la corruzione dei poliziotti britannici. Il secondo riguarda il coinvolgimento delle persone fisiche. Fonti informate negli ambienti legali americani escludono che vi possano essere pericoli immediati di incriminazione per Murdoch stesso. Ma anticipano un pericolo: se il magnate sarà chiamato a testimoniare sotto giuramento e dovesse smentire di aver mai saputo nulla per essere poi a sua volta smentito da altri testimoni il pericolo aggiuntivo è quello di falsa testimonanza. Per ora si sta facendo il possibile per tagliare ogni possibile travaso dello scandalo britannico in America.

E' in questa chiave ad esempio che si spiegano le dimissioni di Les Hinton, l'amministratore delegato del gruppo Dow Jones e l'editore del Wall Street Journal, un uomo molto apprezzato sia ai vertici che alla base dell'azienda. Ma la Fcpa del 1977, se applicabile e applicata, potrebbe diventare il problema più grave perché allargherà lo scandalo in America. E lo farà ben al di là e potenzialmente in tempi più brevi, dell'inchiesta dell'Fbi su possibili intercettazioni delle vittime dell'attacco dell'11 Settembre richiesta dal deputato di Long Island Peter King. Un'inchiesta che avra' sempre piu' cassa di risonanza in America con l'avvicinarsi del decimo anniversario dell'attacco all'America del 2001.

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