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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2011 alle ore 08:07.

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«Il San Raffaele continua a funzionare come sempre». Paolo Klun, direttore della comunicazione della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor, ci tiene a eliminare dubbi che l'attuale situazione finanziaria del gruppo che gestice l'ospedale milanese abbia influito negativamente sulla gestione sanitaria. «Tra l'altro – ricorda Klun – venerdì scorso c'è stato l'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione. La scomparsa di Mario Cal incide senz'altro emotivamente sugli affetti e le amicizie dei raffaeliani, ma non incide operativamente, proprio perché il nuovo Cda, di cui Cal non faceva parte, si è già insediato».

Certo, la situazione tra le corsie e i dipendenti del centro di cura sta risentendo delle vicende recenti e, soprattutto, del suicidio del braccio destro di Don Verzè: «C'è aria di sconcerto e tristezza – specifica Klun – una notizia del genere ha colto tutti di sorpresa. Comunque, già dalla scorsa settimana è stata messa in programma una nuova riunione del consiglio di amministrazione della Fondazione, che si terrà venerdì di questa settimana».

E le vicende che riguardano la precaria situazione finanziaria come vengono vissute dai circa 3.700 dipendenti – tra medici, paramedici e personale amministrativo – della struttura? Klun non nega una certa apprensione tra le corsie, ma è fiducioso: «Certo, ci sentiamo preoccupati. Ma abbiamo sempre comunque riposto fiducia nell'attività di Don Verzè e, ora, anche del nuovo consiglio di amministrazione. Inoltre, teniamo presente che per ora non è cambiato praticamente nulla: tutti i manager della Fondazione sono ancora al loro posto».

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