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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2011 alle ore 20:22.

Abuso d'ufficio in concorso. Con questa accusa la procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, l'ex commissario dell'Agcom Giancarlo Innocenzi e l'ex direttore generale della Rai, Mauro Masi. Il fascicolo riguarda le pressioni che sarebbero state fatte dal premier nel 2009 affinché venisse sospesa la trasmissione "Annozero" di Michele Santoro. I magistrati, una volta ricevuti gli atti dal tribunale dei ministri - che nei giorni scorsi si era dichiarato incompetente - hanno deciso di formalizzare il reato.
Gli accertamenti, coordinati dal procuratore capo Giovanni Ferrara, sono seguiti dai pubblici ministeri Ilaria Calò e Roberto Felici. Il collegio dei giudici di via Triboniano ha restituito l'incartamento, nato a Trani, e ha ritenuto che Berlusconi, quando telefonava a Innocenzi e Masi, non agiva nelle sue funzioni di presidente del Consiglio. I pm hanno anche preso atto delle conclusioni (benchè non vincolanti) del tribunale, che ha di fatto archiviato le accuse di minacce e concussione attribuite a Berlusconi, unico indagato, con Innocenzi e Masi persone offese.
Secondo il collegio, invece, dall'esame delle intercettazioni relative a diciotto telefonate, sarebbe configurabile un'ipotesi di abuso d'ufficio per tutti e tre i protagonisti della vicenda. E da questo punto gli inquirenti di piazzale Clodio hanno deciso di ripartire. Nei prossimi giorni i magistrati si riuniranno per fare il punto della situazione e decidere se concludere gli accertamenti con il deposito degli atti (passo che in genere prelude a una richiesta di rinvio a giudizio) o con una richiesta di archiviazione.
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