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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2011 alle ore 06:39.

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LUGANO
Insieme all'oro, il franco svizzero continua in questa fase a svolgere il ruolo di bene rifugio. L'intervallo di ieri, con quotazioni in lieve discesa per la moneta elvetica, non cambia per ora la sostanza, con una prospettiva che secondo molti resta di rialzo. La Svizzera da un lato si gode la vittoria della sua moneta, dall'altro comincia a preoccuparsi per i possibili effetti negativi sul suo export. Il Governo di Berna ieri ha precisato di essere in contatto costante con la Banca nazionale svizzera, ma non ha annunciato misure. D'altro canto, la stessa Bns l'anno scorso era intervenuta sul mercato con acquisti massicci di euro per frenare l'avanzata del franco, ma questa è continuata e la banca centrale elvetica ha subito perdite rilevanti sui cambi. Meglio non ripetere per ora, dunque,lascia intendere Berna.
«Invitiamo le imprese svizzere a far beneficiare i consumatori dell'import a basso costo», ha detto in sostanza il minsitro elvetico dell'Economia, Johann Schneider-Ammann, alludendo ad uno dei vantaggi principali del franco forte, ed ammettendo però che se l'export frenasse un po' tutta l'economia elvetica potrebbe rallentare. Per il resto, Berna attende. Le proposte, avanzate da alcune imprese esportatrici e dalla sinistra politica e sindacale, di aggancio in vario modo del franco all'euro, non trovano molti consensi. Si teme che siano inutili e che limitino l'autonomia della Bns. Alcuni economisti vorrebbero un nuovo fondo pubblico da dedicare ad investimenti all'estero, vantaggiosi visti la forza del franco, ma anche questa idea per ora non trova molti consensi. Per adesso la Svizzera mette fieno in cascina e aspetta.
Per quel che riguarda le cifre, dopo una raffica di record al rialzo, il franco svizzero ieri ha lasciato spazio per un lieve rimbalzo dell'euro e del dollaro. Ma la valuta elvetica resta appunto molto forte e le prospettive a breve secondo buona parte degli esperti rimangono quelle di una quotazione molto elevata. Ieri l'euro è risalito a 1,16 franchi, dopo esser sceso il giorno prima sino a 1,14 ( la moneta unica europea al suo varo era a 1,61). Il dollaro a sua volta si è riavvicinato a 0,82 franchi, dopo esser rimasto schiacciato nei giorni scorsi a 0,81 (nel 2001 era a 1,80 franchi). In Svizzera molti analisti cominciano a valutare la possibilità che nei prossimi mesi il rapporto con l'euro sia di 1 a 1 e che quello con il dollaro possa arrivare a 0,70. Sono ipotesi, ma è un fatto che le ragioni che hanno spinto in alto il franco sono ancora lì: buon andamento dell'economia elvetica, conti pubblici elvetici in ordine, ripresa della piazza bancaria e finanziaria. Considerando questi parametri e i timori legati alla crisi dei debiti pubblici in Europa e negli Usa, molti investitori potrebbero continuare a puntare sul franco.
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