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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2011 alle ore 18:37.
Doveva essere l'occasione per chiarirsi dopo quel voto su Papa, con tanto di smarcamento del Carroccio, che ha mandato su tutte le furie il premier. Ma il confronto tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, previsto domani a margine del Consiglio dei ministri, non ci sarà. Il leader della Lega Nord non parteciperà infatti alla riunione di Palazzo Chigi. L'assenza segue quella di ieri a Montecitorio (il Senatur non era in aula quando i deputati hanno votato l'arresto dell'ex pm coinvolto nell'inchiesta sulla P4), ma non è dovuta agli ultimi sviluppi della situazione politica: a trattenere a Milano Bossi è un intervento alla cataratta, eseguito questa mattina in ambulatorio e in programma da tempo.
Vertice Pdl-Calderoli a via dell'Umiltà
La tensione tra Pdl e Lega resta però alta e, a cercare una difficile ricucitura, con Berlusconi volato a Bruxelles per l'Eurogruppo straordinario e Bossi fermato dai problemi fisici, sono stati i big di via dell'Umiltà. Che oggi pomeriggio hanno incontrato il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli. Un confronto annunciato e inseguito dagli uomini del Cavaliere dopo le fibrillazioni di questi giorni e i distinguo del Carroccio su Papa e sulle missioni all'estero.
Sul tavolo anche il ddl di riforma costituzionalefirmato dalla Lega
Nel quartier generale del partito, nel cuore della capitale, ci sono tutti: da Angelino Alfano a Denis Verdini, da Ignazio La Russa ai vertici del gruppo al Senato , Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello. A Calderoli, uomo delle riforme e, in più occasioni, artefice del dialogo tra le due sponde, il Pdl si rivolge così per tentare di conoscere le prossime mosse della Lega. La bozza Calderoli sulla riforma dell'architettura è un primo punto di partenza sul quale ragionare. Un testo sul quale il Pdl intende avere voce in capitolo, magari presentando una controproposta per ottenere poi una sintesi. Anche perché, è stata la preoccupazione evidenziata dai dirigenti pidiellini, non possono essere solo i padani a intestarsi il percorso di riforme e il Pdl deve avere pari visibilità.
Gli uomini del Cavaliere testano il conflitto interno al Carroccio
Il confronto diventa però anche l'occasione per fare il punto sullo stato di salute dei rapporti fra i due partner maggioritari della maggioranza e anche sulle dinamiche interne al partito di via Bellerio, con i "maroniti" decisi ad allentare il patto di ferro tra Berlusconi e Bossi. Oggi, diversi deputati del Pdl, avanzavano l'idea di proporre l'abolizione delle province, non vista di buon occhio da tanti leghisti. Ma un simile atto, verrebbe visto come una sorta di "ritorsione" per il voto di ieri su Papa. Ecco perché tutto è affidato alla linea che Berlusconi intende adottare con il Carroccio. Ma il faccia a faccia con il Senatur per ora non ci sarà.
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