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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2011 alle ore 13:42.

Berlusconi glissa sui problemi della maggioranza dopo il voto per l'arresto di Papa arrivato con l'appoggio decisivo della Lega Nord. «Non sono aduso entrare nei problemi delle altre forze politiche - dichiara - non ho preoccupazioni per il governo e per la coalizione. Abbiamo parlato con tutti i rappresentanti della Lega ed ho avuto modo di conoscere anche la posizione di Bossi con cui ho in programma una conversazione telefonica nel tardo pomeriggio. Ho parlato con Maroni e Calderoli e non c'è nessuna preoccupazione per la solidità della maggioranza».
Il nuovo ministro della giustizia
«Nei giorni della prossima settimana sostituiremo Alfano (recentemente nominato segretario del Pdl) alla guida del ministero della Giustizia. Andrò dal capo dello Stato per proporre il nostro candidato» dice a Silvio Berlusconi a palazzo Chigi. Berlusconi racconta di averne parlato con Alfano e aggiunge: «Devo andare dal capo dello Stato a formulare la nostra proposta e sono certo che verrà approvata».
La manovra
Il premier ha parlato anche dell'accordo per il salvataggio della Grecia. «Si è dimostrato che l'Europa è un'entità politica vera. Sono particolarmente soddisfatto per l'apporto alla discussione che noi abbiamo dato» dice il premier. «Abbiamo avuto la fiducia dell'Eurogruppo nella manovra italiana. Ho avuto i complimenti da tutti per averla approvata in tempi miracolosi. Entro il 2014 riusciremo ad azzerare i nostri deficit di bilancio arrivando al pareggio».
La telefonata con Bossi
Il colloquio tra il premier il senatùr c'è stato in serata, hanno fatto sapere dal Carroccio, ma si è risolto in un nulla di fatto. Più che altro, si sottolinea in ambienti del Pdl, i due leader oggi si sono sentiti per salutarsi. Berlusconi ha fatto gli auguri a Bossi di pronta guarigione dopo l'intervento all'occhio (cataratta) e gli ha dato appuntamento a quando si sarà completamente ristabilito. Pochi minuti in cui i due leader avrebbero di fatto rinviato ad un vertice (senza fissare però una data) l'atteso chiarimento.
Il momento di "freddo" con quello che il Cavaliere considera da sempre l'alleato più fedele, e l'atteggiamento tenuto oggi in Consiglio dei ministri con il ministro dell'Intero Roberto Maroni, mettono in evidenza le difficoltà e lo stallo in cui versa la maggioranza, spiegano alcuni ministri. Che la situazione sia tutt'altro che serena lo dimostra anche il nervosismo nella lunga discussione sulla riforma costituzionale che ha impegnato per ore premier e ministri. Il testo è stato licenziato «salvo intese» perché, al di là dell'accordo politico, su alcuni punti diversi esponenti dell'esecutivo hanno sollevato dubbi e perplessità.
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