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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2011 alle ore 08:14.

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LONDRA. Dal nostro corrispondente
Odore di menzogna, se non si dimostrerà che è un equivoco, e trame oscure dense come sono di vendette e risentimenti. L'affaire News of the World diventa sempre più affaire Murdoch, James Murdoch. Il figlio del magnate australiano (di nascita) è stato invitato dal premier David Cameron a «dare spiegazioni» in Parlamento dopo le dichiarazioni di martedì scorso.
In quell'occasione ribadì di aver saputo solo nel 2010 che le intercettazioni nelle testate del suo gruppo erano pratica diffusa, non episodio occasionale. Negò di aver visto una email che già nel 2007 svelava tutto. Parole contraddette da due suoi ex dipendenti, l'ex direttore del News of the World Colin Myler e l'avvocato della testata, Tom Crone che lo hanno smentito. «È sbagliato - hanno precisato - perché mostrammo noi il messaggio di posta elettronica a James Murdoch». Dall'America il top manager di NewsCorp e presidente di BskyB ha replicato confermando la sua versione dei fatti. Ora dovrà seguire il consiglio del premier e replicare alla Commissione Cultura davanti alla quale ha raccontato una versione che non convince. Sarà una replica scritta, ma tanto non basterà a Scotland Yard, investita della vicenda.
Per Tom Watson, deputato laburista e grande ispiratore del l'inchiesta sulle intercettazioni, quest'ultimo sviluppo è una svolta. La più importante. «Credo che ci si stia avvicinando alla verità. Ora la gente parla», ha aggiunto prima di avvertire la polizia affinché indaghi se non ci siano gli estremi del reato di cospirazione per dirottare il corso della giustizia a carico di James Murdoch. In altre parole un grande cover up per nascondere una pratica - quella delle intercettazioni telefoniche - che, per Watson, era all'ordine del giorno e nota da almeno tre anni.
Da ieri la posizione di James Murdoch è molto più fragile, quella di David Cameron molto più imbarazzante. Si è scoperto infatti che Andy Coulson, il suo ex portavoce ed ex direttore del News nell'era delle intercettazioni, aveva saltato tutte le fasi di esame della security a cui è normalmente sottoposto chi lavora a Downing street. Test applicati al suo predecessore e al vice non erano stati effettuati perché, replicano le autorità, Coulson non aveva accesso ai file più riservati. Probabile, ma un altro fastidio, con relativi sospetti, che si va ad accumulare sulla scrivania del premier.
Non l'unico sospetto nell'intensa giornata di ieri. È saltato fuori, infatti, un rapporto del l'agenzia investigativa Kroll in cui si dice che un executive di NewsCorp, il giornalista Will Lewis, potrebbe essere la talpa che fece avere alla Bbc una registrazione con le dichiarazioni del ministro Vince Cable all'epoca responsabile del dossier su BskyB. In quel nastro Cable sosteneva di aver «dichiarato guerra» al gruppo Murdoch, battuta rilasciata al giornale Daily Telegraph di cui Lewis era stato in passato direttore, ma mai pubblicata. Non si è mai capito come la Bbc sia venuta in possesso di quella registrazione che obbligò Vince Cable ad abbandonare il caso BskyB. Gli investigatori della Kroll, incaricati dal Telegraph di indagare, indicano un sospetto: Lewis, che pur essendo in NewsCorp aveva ancora contatti nel suo ex giornale.
Mancano certezze, ma i dubbi si fanno sempre più densi in un'atmosfera soffocante, spezzata solo da una nota destinata a far sorridere se non fosse vera. NewsCorp offre nuovi posti ai dipendenti del News of the World, dopo la precipitosa chiusura. Uno anche in Siberia, nel ruolo indefinito di "manager teatrale" - non crediamo sia l'Opera - per conto di Fox tv. Freschino ma, dicono, interessante.
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