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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2011 alle ore 07:32.

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Il principale snodo ferroviario di Roma che, con una proiezione a regime di un transito di almeno 600 treni al giorno, si avvicina a contendere il primato delle altre tre grandi stazioni italiane: Termini (800 treni), Bologna Centrale (700) e Milano Centrale (600).

La Nuova Stazione Tiburtina dovrebbe essere inaugurata ad ottobre prossimo, senza troppi rallentamenti rispetto al programma precedente all'incidente di domenica scorsa. Anche se l'immobile dove erano le apparecchiature elettriche andate a fuoco è a rischio demolizione, la palazzina andata a fuoco si trova comunque a 200 metri dal cantiere. Pur in assenza ancora di comunicati ufficiali, dopo i disagi dei primi giorni le opere dovrebbero procedere con il ritmo normale.

Il progetto della Nuova Stazione Tiburtina risale a fine 2001, quando il progettista Paolo Desideri, dello studio romano Abdr, ha vinto il bando Rfi. L'opera principale del nuovo hub romano è il "ponte", una struttura lunga 330 metri, larga 60 e alta 9 che passa sopra i binari. Chi dalle strade circostanti passa oggi nelle vicinanze della stazione riconosce già le sagome degli otto volumi sospesi (40 per 25 metri) che ospiteranno tra l'altro sale convegni e lounge. La nuova stazione conterrà servizi, bar, negozi e ristoranti. Per le attività commerciali ci saranno oltre 10mila metri quadri, distribuiti anche su un lato della nuova stazione.

Sebbene ci siano stati piccoli rallentamenti (l'inaugurazione era stata prevista per giugno), i lavori sono stati completati, fanno sapere da Ferrovie dello Stato, all'85%. La Coopsette (550 milioni di fatturato e circa 900 addetti) è l'azienda appaltatrice che ha aperto il cantiere a ottobre 2008 (esclusi i lavori per la viabilità esterna). Alla struttura sono impegnati circa 180 operai tra diretti e indiretti.

Su un investimento complessivo di 322 milioni per riammodernare la stazione, 160 milioni saranno riservati per il "ponte": chiuso ai lati da una gigantesca vetrata, questa opera unirà due popolosi quartieri della capitale, il Nomentano e Pietralata, separati al momento dai binari. Ci saranno due atrii, uno per lato, che a regime avranno ciascuno la propria biglietteria. Già otto mesi fa, alla presenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, c'è stata una prima inaugurazione, che riguarda l'atrio che si affaccia sul quartiere Pietralata.

La Nuova Stazione Tiburtina è destinata a diventare un nodo di scambio intermodale di livello internazionale, nazionale, regionale e metropolitano. Secondo le prime stime, passeranno dal nuovo scalo almeno 140mila persone al giorno, che graviteranno attorno a 400 chilometri di ferrovie interconnesse (a Tiburtina c'è già una fermata della linea B della metropolitana). Il nodo assorbirà anche parte rilevante dell'alta velocità: saranno spostate qui le tratte a lunga percorrenza che non hanno origine a Roma. Attualmente, ad esempio, sono 108 le "Frecce" su Termini, di cui 58 nascono e terminano nella capitale. Il trasloco, quindi, riguarderebbe i rimanenti 50 convogli. Sul fronte alta velocità, Tiburtina potrà contare non solo su Trenitalia. Sull'Air Terminal di Ostiense è fissato per febbraio 2011 il debutto, con sei treni, di Ntv, la società ferroviaria privata guidata da Luca Cordero di Montezemolo. Tutte le corse fermeranno a Tiburtina.
«Ci auguriamo – ha commentato Aurelio Regina, presidente di Unindustria – che la Stazione Tiburtina torni presto alla normalità, perché quello sarà uno snodo che metterà in collegamento la capitale con il resto del paese in tempi finora inimmaginabili».

Ma l'opera avrà un impatto su tutto il quadrante della città. Ci sarà, tra l'altro, uno svincolo della nuova circonvallazione interna che collegherà il tratto urbano dell'autostrada Roma-L'Aquila A24 alla Batteria Nomentana. Un intervento che riguarda 3 chilometri, di cui 2,7 in galleria che si sviluppa in parte sotto i binari.

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