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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2011 alle ore 06:38.

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Tasse alte ma con un forte sostegno ai meno abbienti attraverso prestiti agevolati e premi al merito. Oppure rette di iscrizione basse (o addirittura azzerate) con borse di studio per permettere ai "più poveri" (e ai più bravi) di mantenersi lungo gli studi. Sono questi i modelli europei sul fronte della tassazione universitaria: da una parte quello anglosassone, dall'altra quello adottati in Paesi come Francia, Germania o Austria.
La strada seguita in Inghilterra si basa su un sistema che, a fronte di tasse elevate, propone prestiti a tassi agevolati per gli studenti. Iscriversi a un'università inglese, che in media garantisce (va precisato) alti livelli di servizio, costa fino a 3.375 sterline l'anno (2011-12), quasi 4.000 euro. Per sostenere le spese (tasse, vitto, alloggio) si possono ottenere finanziamenti garantiti da restituire, una volta laureati, solo dopo aver trovato un lavoro con uno stipendio oltre le 15mila sterline l'anno. L'ammontare dei prestiti per il "mantenimento" varia a seconda del reddito familiare e del fatto che lo studente viva in famiglia o da solo: si va da 3.838 a 6.928 sterline. C'è poi la possibilità di ottenere borse di studio (in base al reddito): i "grant" e le "bursaries", queste ultime assegnate dalle singole università, le quali gestiscono anche i premi per i più meritevoli.
Il modello inglese è destinato ad accentuare le proprie caratteristiche quando avrà effetto la riforma varata dal governo Cameron. Chi entra in ateneo dal settembre 2012, ad esempio, potrà pagare fino a 9mila sterline (senza limiti nei college privati), ma lo stipendio minimo per restituire i prestiti sarà di 21mila sterline.
Lo scenario cambia in Francia, dove la tassa di iscrizione è stabilita dal "piano nazionale" del governo. Nel 2011 la retta base, che aumenta per percorsi specifici (come ingegneria) e per tipo di istituti (si pensi alle "grandes Écoles"), è di 174 euro, più 200 euro di spese assicurative obbligatorie e altri eventuali costi complementari. In generale, non si superano i 550 euro l'anno. Previste borse di studio legate a reddito e merito, ma anche aiuti per l'alloggio.
In Germania le tasse (introdotte nel 2006) variano nei diversi Länder, ma raramente superano i 500 euro l'anno (talvolta aumentano per i fuori corso). Il governo federale garantisce prestiti agevolati agli studenti (BaföG), per metà a fondo perduto e per l'altra metà da restituire solo dopo aver trovato lavoro. Sulla scia dei modelli scandinavi (Danimarca, Svezia), infine, l'Austria ha eliminato le rette dal 2009: i cittadini Ue non pagano, ma solo per la durata minima del corso più due "semestri di tolleranza".
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