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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2011 alle ore 21:14.

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Mancano otto giorni alla data oltre la quale il Tesoro americano finirà i fondi per pagare gli interessi su 14.300 miliardi di debito pubblico. Gli Stati Uniti sono a poco più di una settimana dalla possibilità di dichiarare default e Casa Bianca e Congresso fanno gli straordinari per evitare il disastro finanziario: Barack Obama ha annullato gli appuntamenti elettorali previsti per stasera, fa sapere lo staff del presidente. Una notizia che fa pensare alla possibilità che il negoziato continui a ritmi serrati in vista di un accordo che però , più passa il tempo, più rischia di essere limitato. Intanto il Fondo monetario internazionale avverte: o si trova un accordo o l'economia americana rischia di subire un forte shock.

I repubblicani oppongono resistenza a un aumento della pressione fiscale: il presidente (repubblicano) della Camera Boehner avanza un piano che non prevede aumenti alle tasse e determina un aumento del tetto del debito in due fasi. La prima un aumento immediato del limite del debito di 1.000 miliardi di dollari e tagli per 1.200 miliardi di dollari. La seconda fase prevede un aumento del tetto del debito di 1.600 miliardi di dollari nel 2012 e tagli per 1.800 miliardi di dollari. Una commissione verrà poi creata per determinare le spese da ridurre.

Il braccio di ferro è sulle tasse, che i repubblicani non vogliono aumentare, e sull'entità dell'aumento del debito, con i democratici che spingono per un aumento che copra i bisogni finanziari fino al 2013. Il deficit di bilancio e il debito non possono essere sanati solo con tagli alle spese, evidenzia Obama, ribadendo che un aumento delle tasse sui più ricchi è importante per ridurre il deficit e il debito: «Noi crediamo in sacrifici condivisi».

La proposta del democratico Reid (presidente del Senato) prevede un aumento del tetto del debito di 2.400 miliardi di dollari, che dovrebbe bastare fino alla fine del 2012, più 2.700 miliardi di tagli alle spese. Extrema ratio poi la possibilità che sia il presidente degli Stati Uniti ad alzare unilateralmente il tetto del debito, usando uno stratagemma legale che secondo alcuni studiosi sarebbe possibile in base al 14esimo emendamento alla Costituzione. «La tentazione di superare il Congresso e fare tutto da solo è molta... Ma non è così che il nostro sistema funziona» ha detto però Obama facendo capire che intende proseguire sulla strada del negoziato.

Oggi intanto si è fatta sentire una voce ascoltata dai mercati, quella di Mohamed el-Erian, amministratore delegato di Pimco, il più grande fondo obbligazionario del mondo con oltre 1.000 miliardi di dollari in gestione. «Con ogni probabilità un compromesso politico dell'ultimo minuto eviterà il default ma lascerà il rating in una posizione estremamente vulnerabile», ha detto intervistato da Bloomberg.

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