Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2011 alle ore 18:55.

My24

È stato pesantamente attaccato per aver assunto la difesa di Anders Breivik, l'uomo più detestato di Norvegia. Eppure Geir Lippestad, 47 anni, non potrebbe essere più lontano dal suo assisito, o probabilmente proprio per questo, nonostante i dubbi, ha deciso di non sottrarsi a un obbligo professionale: garantire una difesa a chiunque come recita qualsiasi costituzione occidentale.

È un laburista con un passato da vicepresidente di una sezione del partito a Oslo, l'avvocato dell'attentatore che ha colpito al cuore la Norvegia social-democratica. Lippestad ha sentito il bisogno di spiegare il suo gesto: ha detto di aver preso questa decisione «non a cuor leggero», ma sulla base dell'importante principio democratico che ognuno abbia diritto a un difensore». Quella democrazia in cui Breivik dice di non credere. Forte di questa convinzione Lippestad ha incassato con imperturbabilità gli insulti che la folla gli ha rivolto ieri, durante l'udienza preliminare, accusandolo di voler difendere il peggior assassino della storia norvegese.

Non è la prima volta che l'avvocato si occupa di personaggi della galassia di estrema destra. In passato aveva difeso il neonazista Ole Nicolai Kvisler, condannato a 17 anni nel 2002 per aver ucciso il 15enne Benjamin Hermansen, di origini africane: un omicidio a sfondo razziale che scosse profondamente l'opinione pubblica, al punto che la pop star Michael Jackson volle dedicare il suo album «Invincibile» al piccolo Benny. Non è un caso forse che sia stato proprio Brievik a sceglierlo.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi