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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2011 alle ore 15:39.

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Non è ancora vicina alla normalità, ma la situazione nella Val di Susa è decisamente migliorata. Molti manifestanti pacifici hanno preso le distanze dall'ala più dura del movimento No Tav quando questa frangia ha lanciato petardi contro la polizia. «Ora i toni si devono abbassare da parte di tutti e dovrebbe cominciare il più forte, cioè le forze dell'ordine»:, ha detto stamani Alberto Perino, uno dei leader del movimento No Tav della Val Susa, commentando il corteo pacifico che si è svolto tra Giaglione e Chiomonte.

«Oggi - ha aggiunto Perino, interpellato dall'Ansa - si smobilita il campeggio No Tav, ma il presidio da parte dei comitati continuerà, almeno finchè non ce lo smonteranno. Nel caso, però, lo rifaremo. Noi - sottolineato Perino - siamo come la Fenice, continueremo a rigenerarci».
«Finora - ha detto il leader No Tav - noi abbiamo dovuto prenderci i lacrimogeni senza il diritto di difenderci con le maschere antigas. Ieri abbiamo fatto quello che avevamo promesso: una grande manifestazione pacifica. Non ci facciamo scrivere il copione da Maroni, Pd, Antonio Ferrentino (coordinatore regionale di Sel e sindaco di Sant'Antonino, ndr)
o dalla polizia: quando vogliamo prenderci un metro di rete lo facciamo di notte; quando vogliamo fare una manifestazione pacifica lo facciamo e basta».

Perino ha annunciato che «il presidio dei No Tav proseguirà. Continueremo a fare le nostre attività - ha detto - concerti, dibattiti, serate informative, per ricordare che non siamo lì in vacanza». Ha sottolineato, infine, che la manifestazione di ieri si è svolta senza incidenti. «Di notte ci sono state alcune schermaglie, scambi di luci laser fra forze dell'ordine e
manifestanti e null'altro».

Intanto, stanno smobilitando i circa 200 aderenti al Movimento No Tav che ancora si trovano al campeggio nei pressi della Maddalena di Chiomonte, vicino al cantiere per la costruzione della linea ad alta velocità
Torino-Lione. L'atmosfera nel campeggio è rilassata. I No Tav, tra i quali anche francesi, spagnoli e inglesi, stanno smontando le tende e le altre strutture e si apprestano a lasciare la zona.

Dove rimarrà comunque un presidio No Tav con varie strutture (fra le quali una tenda-cucina e tensostrutture) per fare da base alle proteste che sono state già annunciate per le prossme settimane e per l'autunno.

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