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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2011 alle ore 06:38.

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MILANO
Pausa estiva rimandata per il mercato delle obbligazioni societarie divenute l'asset class preferita dagli investitori che sempre più numerosi abbandonano i titoli governativi europei e americani per buttarsi su bond più rischiosi e più remunerativi.
Di fronte alle incertezze sui paesi europei e sul debito americano, gli investitori puntano le loro carte sui bond societari ritenendoli più sicuri dei titoli di Stato: «I bilanci dei Governi si sono deteriorati, mentre quelli delle aziende appaiono solidi, come i risultati semestrali dimostrano», dice Mark Kiesel, capo della divisione fixed income di Pimco, il principale fondo a livello mondiale per gli investimenti obbligazionari. «La domanda in questo momento è se mantenere impiegati soldi in titoli governativi a basso rendimento oppure sottoscrivere obbligazioni societarie dove i flussi finanziari sono chiari e definiti», aggiunge Arif Husain gestore di AllianceBernstein. La risposta sta nei dati: la scorsa settimana la società di servizi ospedalieri, l'americana Hca ha dovuto quintuplicare l'offerta per un bond inizialmente da un miliardi di dollari, perché le richieste giunte da più di 200 investitori, è arrivata a 10 miliardi. L'offerta finale è stata di 5 miliardi per il bond high yield a cinque anni, altamente rischioso ma con una cedola del 7,5 per cento. Tra gli altri nomi di spicco che hanno aggredito il mercato in questi giorni ci sono il gruppo automobilistico Ford, i tabacchi della Reynolds e il colosso dell'aeronautica Boeing.
I fondamentali delle società sono buoni, la liquidità è abbondante a 1,91 mila miliardi di dollari soltanto nell'ultimo trimestre sondato dalla Federal Reserve, salita da 1,39 mila miliardi dello scorso anno. La banca d'affari Jp Morgan punta sui bond speculativi e meno sui governativi e sulla liquidità per i risultati positivi conseguiti finora dalle compagnie, la favorevole politica fiscale e last but not least le altre asset class rendono molto meno: il rendimento medio dei bond speculativi è di 7,46%.
I mercati premiano gli high yield che nel solo mese di luglio hanno visto collocare sul mercato primario 20,6 miliardi di dollari, con un incremento del 21% rispetto al luglio del 2010. Un dato che dall'inizio dell'anno è arrivato a toccare 233,5 miliardi di dollari di nuove emissioni, il 51% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'accelerazione è stata impressa nelle ultime due settimane, quelle più critiche per i mercati internazionali, con l'offerta raddoppiata fino a portarsi a 12,6 miliardi rispetto alla prima metà del mese quando si era fermata a 5,3 miliardi. L'immissione di liquidità è dimostrata anche dal fatto che a giugno si era assistito ad un andamento inverso: quello che è cambiato sono stati i risultati delle semestrali delle società americane, il 70% di quelle che compongono l'indice S&P's 500 hanno conseguito risultati in linea con le aspettative degli analisti.
Naturalmente le critiche non mancano. Tra i gestori c'è chi fa notare che se si scelgono i corporate bond è meglio puntare essenzialmente sugli investment grade fino al rating tripla B, più sicuri ma con rendimento inferiore. La stessa autorità americana, Financial industry regulatory authority (Finra) ha non ha mancato di sottolineare i rischi di investire su bond specultativi come gli high yield: «Gli alti guadagni equivalgono ad alti rischi – ha detto Gerry Walsh vice presidente dell'autority – gli investitori devono guardare oltre il semplice rendimento e assicurarsi di avere capito bene quali sono i rischi».
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