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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2011 alle ore 16:11.

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«Sono innocente. Le accuse contro di me sono false e ipocrite». L'ex braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese, prende la parola poco prima che l'aula di Montecitorio voti sul suo caso. L'ex consulente del ministro al centro di un'inchiesta aperta dalla procura di Napoli per cariche in cambio di soldi e favori è anche protagonista con il ministro dello scandalo della casa di campo marzio a Roma che Tremonti usava durante i soggiorni a Roma pagando l'affitto in contanti senza contratto. L'autodifesa non è stata sufficiente. L'aula della Camera ha detto sì ai magistrati napoletani che chiedevano l'uso dei tabulati telefonici facenti capo a Marco Milanese e l'apertura delle sue cassette di sicurezza i sì sono stati 538, i no 28.

I deputati di maggioranza e opposizione hanno ascoltato Milanese in assoluto silenzio. «Quando ho preso posto per la prima volta in quest'aula - assicura Milanese - mai e poi mai mi sarei immaginato di dovermi, un giorno, difendere da accuse così infamanti». Ha aggiunto: «In un momento in cui è evidente l'attacco mosso da più parti al sistema dei partiti, sui quali si regge la nostra democrazia, non intervenire per sapere cosa c'è dietro tutta questa macchina del fango - ha affermato Milanese - sarà per tutti noi imperdonabile».

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