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Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2011 alle ore 18:21.

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Dopo l'intervento in aula alla Camera del premier, i discorsi dei leader dei partiti di maggioranza e opposizione.

Di Pietro si appella a Napolitano: sciolga il Governo
Nel suo intervento il leader dell'Idv. Antonio Di Pietro, si è appellato al presidente della Repubblica perchè sciolga il governo. «Signor Presidente della Repubblica, faccia come Ciampi, faccia come Scalfaro e ci sciolga, ci mandi a votare». Il leader di Idv ricorrre a citazioni di «comunisti» come Marchionne per criticare la ricetta economica del governo: «Il problema è lei, signor presidente del Consiglio, è una crisi nellacrisi, è un problema per il paese, e il fatto che non se neaccorge è ancora più grave: i problemi restano». E poi le accuse: «Il paese dovrebbe fare a meno di lei, ma lei li compra i deputati». Di Pietro ha annunciato che dasabato partirà la raccolta di firme per il referendum» sulla legge elettorale per superare il "porcellum".

Moffa cita Fitoussi: i mercati non sono una guida infallibile
«I mercati non sono una guida infallibiledi quello che i Governi devono o non devono fare». I mercati«non sono intelligenti» spesso «si contraddicono». Ilcapogruppo di Popolo e Territorio, e presidente della Commissione Lavoro della Camera, Silvano Moffa, cital'economista francese Jean Paul Fitoussi. «Sì, arriveremo al 2013» Fitoussi, sottolinea, ha parlato «all'indomani del varodella manovra rispetto alla quale l'opposizione ha sollevatonumerose critiche». Nonostante la manovra sia stata realizzatain pochissimi giorni «con un metodo nuovo». Ha parlato del fatto di affrontare «il tema tutto politico di un maggiore controllo delle agenzie di rating». Ha detto che bisogna affrontare il tema tutto politico di un maggiore controllo «rispetto a queste. Poi l'invito a recuperare il senso delconfronto parlamentare che non deve essere sempre uno scontro».

Casini: anticipare con decreto parti significative della manovra
Per il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, c'è un problema di credibilità del paese. «L'Italia - ha detto Casini - chiede che riusciamo a parlarci e a coillaborare. In nessuna parte del mondo una manovra viene approvata in tre giorni». Ha detto no a governi tecnici. L'idea del leader centrista é che «solo un armistizio tra i principali partiti può salvare l'Italia». Ma serve un governo pienamente politico, mentre i governi tecnici sono «il commissariamento della politica». Ha sottolineato che «la politica deve assumersi la responsabilitá di scelte impopolari». Bisogna, ha detto, anticipare con decreto le misure della manovra. «Abbiamo una manovra spalmata» su più anni: «Chiediamo di anticipare con un decreto parti significative della manovra 2013-2014, per dare concretezza all'impegno» assunto dall'Italia con la finanziaria di quest'anno. Casini invita il governo ad anticipare parti della manovra e aggiunge: «Il Parlamento dovrà riunirsi al più presto, anche ad agosto, per esaminare» il decreto dell'esecutivo.

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