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Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2011 alle ore 15:30.

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Renato Schifani scrive una lettera a Giulio Tremonti per formalizzare «la rinuncia a 24 milioni di euro grazie al bilancio appena approvato». Lo ha detto lo stesso presidente del Senato intervenendo in Aula prima del voto sul bilancio interno di Palazzo Madama. Il senatore questore, Paolo Franco (Lega) ha chiarito che la rinuncia a parte della dotazione del Senato si riferisce all'esercizio 2011. Poco dopo l'aula ha dato il via libera al rendiconto delle entrate e delle spese per il 2010.

Il Senato ha approvato il bilancio del 2010 e il consuntivo del 2011. Il primo voto, ad alzata di mano, sul bilancio 2010, è passato all'unanimitá con la sola astensione del senatore Astorre (gruppo Misto). Il secondo, sul consuntivo 2011, è passato con 244 sì e 14 no, venuti dal gruppo di Idv, che ha votato no in polemica con il mancato taglio dei vitalizi ai parlamentari.

Nel quadriennio 2011-2014 salgono a 126 milioni i tagli
Con il nuovo ordine del giorno approvato oggi dall'Aula, che prevede ulteriori risparmi per circa 6 milioni di euro nel 2011, i tagli complessivi alle spese del Senato salgono a 126 milioni nel quadriennio 2011-2014. La cifra comprende i 58,7 milioni di tagli nel triennio 2011-2013 già decisi nei mesi scorsi e i 61,3 milioni di euro derivanti dagli interventi più recenti ai quali si sono aggiunti oggi altri 6 milioni di euro. Il nuovo taglio nel 2011 ha portato a far salire dallo 0,34% all'1% i risparmi rispetto al 2010, mentre nuove misure consolideranno il trend di riduzione della spesa con tagli dell'1,5% nel 2012, del 3,5% nel 2013 e del 6% nel 2014, rispetto ai valori del 2010.

Una scelta coraggiosa e trasparente
«Lo sforzo del Senato - ha detto Schifani in Aula - é un segno importante di come le istituzioni rappresentative rispondono alle esigenze dell'intero sistema Paese. Rispetto al 2010, il taglio del bilancio é pari all'1% nel 2011, all'1,5% nel 2012, al 3,5% nel 2013, al 6% nel 2014. In altri termini tutti i tagli sono effettivi e non sugli andamenti tendenziali: si é fatta quindi una scelta coraggiosa, trasparente, di assoluto rigore. Questi risultati - ha
sottolineato - non hanno precedenti e rappresentano un punto di arrivo che nasce dal contributo e dal confronto di tutti i Gruppi. Sono decisioni serie e straordinarie»

Insieme si possono affrontare scelte dure e impegnative
Il voto dell'Aula sul bilancio, secondo il presidente del Senato, «dimostra che é possibile lavorare insieme per il bene del Paese e si possono, si devono affrontare insieme le scelte necessarie, anche se dure e impegnative». Schifani ha anche ringraziato l'amministrazione per il contributo, ricordando che «la maggioranza assoluta dei sindacati ha infatti accettato di bloccare gli adeguamenti stipendiali del 3,2%, non recependo misure di favore che sono state invece concesse a dipendenti di altre amministrazioni». (N.Co.)

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