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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2011 alle ore 08:11.

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ROMA
«C'è un'attenzione particolarissima della speculazione internazionale su di noi a cui bisogna mettere un argine e, tra le misure che intendiamo assumere, posso anticipare che lavoreremo da subito attraverso il Parlamento per introdurre nella nostra Costituzione il principio dell'equilibrio di bilancio». È il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in apertura della conferenza stampa convocata a sorpresa Palazzo Chigi, ad annunciare la svolta. Poi tocca al ministro dell'Economia Giulio Tremonti entrare nel dettaglio e precisare i tempi del primo confronto parlamentare.
L'introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Costituzione, sottolinea Tremonti, «è fondamentale per qualificare storicamente questo passaggio». Il titolare del Tesoro spiega che si inizierà «già la settimana prossima alle Commissioni congiunte di Camera e Senato. Presenteremo la nostra traccia di proposta di legge», il lavoro è già cominciato con «le riunioni tra il Tesoro, la Corte dei Conti e i servizi studi di Camera e Senato». «Prima si fa meglio è perché è tra le cose più qualificanti per la finanza pubblica».
L'Italia dunque, anche dopo le consultazioni che si sono susseguite tra i leader europei, sceglie di seguire il modello Germania. Le norme costituzionali tedesche, infatti, prevedono che entro il 2016 il governo federale non potrà avere un deficit superiore allo 0,3% del Pil, mentre le regioni dovranno invece avere un bilancio in pareggio entro il 2020. La mossa del governo italiano dovrebbe, almeno sulla carta, vincere le perplessità che si erano sollevate nei mercati all'indomani dell'approvazione di una manovra economica che trasferiva la maggior parte dell'onere della correzione alla legislatura futura, con incognite connesse.
Pochi minuti dopo la conferenza stampa a Palazzo Chigi, è arrivata conferma che giovedì prossimo Tremonti riferirà in Parlamento, davanti alle commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio di Camera e Senato, «sulle linee di intervento in base alle quali il Governo intende configurare la propria iniziativa legislativa in merito all'introduzione del principio di pareggio del bilancio». Una telefonata nel corso della giornata tra Tremonti e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, era già servita a garantire la riapertura delle commissioni. Poi è arrivata al presidente della Camera la lettera con cui il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, chiede ufficialmente la convocazione anticipata delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio per l'introduzione in Costituzione del pareggio di Bilancio.
Come per tutte le leggi di revisione costituzionale – inclusa quella sulla libertà d'impresa, altro punto del piano anti-crisi dell'Italia – bisognerà rispettare tempi che non si preannunciano brevissimi. Le leggi di questo tipo, infatti, sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
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1 IN COSTITUZIONE
2
Il testo attuale sui bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo
Già presentate tre proposte al Senato e altrettante alla Camera
L'articolo 81 della Costituzione
c. 1 Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.
c. 2 L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.
c. 3 Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese.
c. 4 Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte

In Parlamento
Sono 6 le proposte di legge presentate in Parlamento per la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio, tre al Senato e tre alla Camera. Due, una alla Camera e una al Senato, le ha presentate l'Idv; una è quella di Nicola Rossi, ex Pd ed ora senatore del gruppo Misto; una l'ha presentata il deputato radicale del Pd Marco Beltrandi; due infine le proposte del Pdl: il senatore Filippo Saltamartini e il deputato Francesco Marinello

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