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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2011 alle ore 16:58.

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È un Campionato del mondo e il Brasile quest'anno ha battuto l'Italia, mentre nell'edizione precedente era stata la nostra formazione a battere quella brasiliana. Il calcio non c'entra. Oggi si è svolto a Nagoya il World Cosplay Summit 2011, il più importante appuntamento per gli appassionati della pratica di indossare costumi che rappresentano personaggi di manga (fumetti), anime (cartoni animati), videogiochi e per estensione anche di altro tipo.

Il Giappone è l'organizzatore così come sono giapponesi i giudici, in quanto il fenomeno è nato e si è imposto nel Sol Levante prima di estendersi al mondo intero. Migliaia e migliaia di giovani in cosplay sono accorsi all'Ocean 21 di Nagoya per una serata che ha visto la partecipazione in gara di 17 paesi diversi, ciascuno rappresentato da una coppia in costume che aveva 2 minuti e mezzo di tempo per mettere in scena un "play".

Ha vinto la coppia brasiliana Mauricio e Monica Somenzari (che già un'altra volta aveva prevalso), mentre il secondoposto è andato alla formazione italiana - Daniela Maiorana, 23 anni di Adria, e Marika Roncon, 34 anni, di Porto Viro in provincia di Rovigo - con una performance delicata, impostata sui richiami alla magia e ai giochi di prestigio interpretando l'una Chocholat Meilleur e l'altra Vanilla Mieux dell'anime "Sugar Sugar Rane". L'anno scorso l'Italia aveva vinto con i milanesi Luca Buzzi e Giancarlo Dipierro, in scena con un link da Zelda Twilight Princess (un videogioco della Nintendo). Nelle sette edizioni del Campionato Mondiale di cosplay, per ben 5 volte hanno prevalso o l'Italia (2) o il Brasile (3): chissà, è forse ora che qualche sociologo provi a spiegare la cosa con l'argomento che i due paesi sono quelli con le più forti tradizioni del Carnevale.

Chi pensa che non si tratti di una cosa seria è in errore: il campionato ha sponsor di rilievo, a partire dal Ministero degli esteri giapponesi e dal Ministero dell'Economia, Commercio e Industria, oltre alla Lufthansa e altre prestigiose aziende. Il primo premio è stato consegnato da un diplomatico in rappresentanza del ministro degli esteri. Il sindaco di Nagoya Takashi Kawamura e il governatore della provincia di Aichi Hideaki Ohmura si sono vestiti l'uno da Piccolo di Dragonball e l'altro da Lord Dessler di Space Battleship Yamato per presentare l'evento, che dura tre giorni.

Da alcuni anni il Giappone ha individuato nel diffondersi della cultura giapponese all'estero la possibilità di costruire uno dei nuovi "sentieri di crescita" per un'economia sempre più matura. Il "soft power" nipponico _ ossia il suo potere nel mondo non basato sulla forza bruta militare ma sull'attrattività culturale, dalle abitudini alimentari alla filmografia _ è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi due decenni, proprio mentre l'influenza economica decadeva lentamente (almeno in senso relativo).

Ora che altri "nuovi sentieri di crescita" individuati dal governo sono in stallo _ dal turismo alle esportazioni alimentari _ a causa della crisi nucleare innescatasi a Fukushima, la promozione di tutto quanto fa sub-cultura giovanile (ma ormai non solo giovanile) ed esercita un forte richiamo dall'America all'Europa ha assunto una certa importanza, anche per le possibili maggiori ricadute economiche. In Italia è stato il Romics a fare le selezioni preliminari. Sia gli appassionati sia gli appuntamenti si stanno moltiplicando in modo insospettabile per chi considera il fenomeno una stranezza di importazione. Dove, comunque, stando a quanto ci riconosce la giuria di Nagoya, sappiamo eccellere insieme ai brasiliani. Proprio adesso che entrambi sembriamo in decadenza nel calcio.

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