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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2011 alle ore 17:20.

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La prospettiva di un ulteriore taglio del rating Usa è tutt'altro che improbabile. Anzi c'è una possibilità su tre che avvenga. Il debito degli Stati Uniti è destinato a crescere nei prossimi dieci anni anche con l'accordo sul tetto deciso in extremis, e per questo le prospettive negative del rating segnalano il rischio che nei prossimi mesi si arrivi a un ulteriore abbassamento del giudizio.

È quanto sottolinea, in un'intervista a Fox News, il direttore operativo di Standard and Poor's David Beers rispondendo alle pesanti critiche del Tesoro americano dopo il taglio del rating Usa da parte dell'agenzia internazionale. Secondo Beers ogni futuro accordo sul bilancio, per essere credibile, dovrà avere il supporto di entrambi gli schieramenti politici per evitare l'impasse vista nei mesi scorsi. Ma ha aggiunto anche che «basandosi su esperienze passate non ci attendiamo un forte impatto sui mercati finanziari». Infatti, «i mercati stanno reagendo a molti fattori non solo ciò che ha detto S&P venerdì» e in particolare i dati sul rallentamento dell'economia globale.

Anche un altro rappresentante dell'agenzia, John Chambers, in un'intervista alla Abc, ha respinto le critiche dell'amministrazione americana e rilevato come ci sia una probabilità su tre che il rating degli Usa, dopo la perdita della tripla A, sia ulteriormente abbassato a causa del deterioramento del bilancio o dello stallo politico. Ci vorrà così del tempo affinchè gli Stati Uniti riottengano la tripla A e fra le condizioni anche Chambers cita la capacità di raggiungere a Washington un consenso fra gli schieramenti maggiore di quello attuale.

Le critiche alle agenzie
Intanto, però non si placano le polemiche. Il componente del consiglio della Bce Jo Manuel Gonzalez Paramo sottolinea che le agenzie di rating sono sottoposte «a un conflitto di interesse enorme. Continuano a sbagliare e basare le loro analisi non solo sui fatti ma anche su pure congetture, con informazioni parziali». Pramao parla di «un problema serio: le loro raccomandazioni possono essere cattive o pessime come si è visto con quanto han fatto negli ultimi anni e non si assumono alcuna responsabilità» ha aggiunto auspicando che ci sia nel settore quella «concorrenza», oggi assente.
Secondo Paramo, in merito agli attacchi speculativi a Italia e Spagna, «in Europa abbiamo ritardato molto ed è urgente che i dettagli dell'accordo dello scorso 21 luglio (sulla Grecia ndr) siano precisati alla maggiore velocità. Bisogna spiegare ai mercati che la partecipazione del settore privato (prevista dall'accordo sulla Grecia è eccezionale e unica data la gravità e gli speciali problemi di quel paese e non vedremo un altro caso in cui si coinvolga il settore privato».

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