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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2011 alle ore 19:40.
L'ultima modifica è del 08 agosto 2011 alle ore 16:22.

«Dobbiamo andare un po' dietro all'Europa». Così Umberto Bossi ha sintetizzato il confronto avuto stamattina col ministro dell'Economia Giulio Tremonti sulla crisi economica, nella sua casa di Gemonio. «Dobbiamo fare tutte le riforme - ha aggiunto il leader della Lega Nord al termine dell'incontro -, dobbiamo finire tutte le riforme che stiamo preparando».
«È la realtà che è venuta a trovarci: per tanto tempo il Paese ha speso più di quanto poteva e un bel giorno la realtà ha preso il treno ed è venuta a trovarci», ha proseguito il Senatur.
Il vertice era iniziato verso le 10,30, con la partecipazione anche del ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli.
A chi gli chiedeva se il Governo italiano è stato commissariato dalla Bce, Bossi ha risposto che «l'Europa e la Bce hanno il loro peso», ma condizionano l'Italia «positivamente», confermando l'esistenza della lettera di indirizzo inviata dalla Bce a Roma. Alla domanda sul contenuto della lettera, però, Bossi ha passato la palla a Giulio Tremonti il quale si è limitato a ripetere più volte «non parlo, io non parlo».
Prima dell'incontro Bossi aveva giudicato con favore scelta della Bce di acquistare titoli di Stato: «La Bce sta facendo bene, perché ha promesso di comprare i titoli italiani e spagnoli».
Nei prossimi giorni un incontro con Berlusconi
Domani o nei prossimi giorni «andremo a trovare Berlusconi», ha detto Bossi. che non ha confermato la prossima convocazione di un Consiglio dei ministri, mentre Tremonti e Calderoli, poco distanti, hanno scosso la testa.
Bossi esclude elezioni anticipate
Prima dell'inizio del vertice, il leader della Lega aveva riservato una battuta al tema elezioni anticipate, tornando a escluderle: «Adesso non c'è alcun problema di elezioni. Certamente - ha specificato - non voteremo dopo il 2013».
Alla festa di Manerbio il Senatur difende piccole imprese e occupazione
Ieri sera, alla festa della Lega di Manerbio, in provincia di Brescia, Bossi aveva dato qualche anticipazione sui temi del vertice di Gemonio: «Domani mattina vedo Tremonti e Calderoli per parlare di come aiutare le nostre piccole imprese e fare in modo che ci siano dei posti di lavoro a settembre. I nostri imprenditori pagano e pagheranno sempre le tasse». In quell'occasione, Bossi era anche tornato sul tema degli uffici ministeriali aperti a fine luglio nella Villa Reale di Monza: «Moltissimi imprenditori si sono già messi in fila, gente che non andrebbe mai a Roma e che viene a Monza. Io, Calderoli e Tremonti - ha aggiunto il Senatur - ci siamo messi insieme e abbiamo spostato i nostri ministeri a Monza. Al sindaco di Roma e al presidente della Repubblica bisogna dire "Noi siamo della Lega, se non si comincia a fare qualcosa, come si fa a cambiare il Paese?". Noi abbiamo comprato un tavolo, dei cavalletti e una tovaglia verde».
Il prossimo incontro Bossi-Tremonti giovedì in commissione
Ma sarà proprio a Roma che Tremonti e Bossi, con tutta probabilità, torneranno a incontrarsi. Giovedì prossimo, 11 agosto, è stata fissata la riunione delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio di Senato e Camera: il ministro dell'Economia ha già confermato la sua presenza (ci sarà anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano) e proprio Bossi nei giorni scorsi aveva fatto sapere che avrebbe passato a Roma la settimana, «a lavorare».
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