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Questo articolo è stato pubblicato il 11 agosto 2011 alle ore 13:16.

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La modifica dell'articolo 81 con l'introduzione del pareggio di bilancio nella Costituzione risponde a una duplice esigenza: il rispetto degli accordi politici assunti dall'Italia in sede europea con l'accordo Europluss e la modifica di una norma che ha smesso di funzionare. È da qui che è partito il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nell'illustrare le misure del Governo anti-crisi alle Commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio di Camera e Senato.

L'attuale articolo 81 non ha funzionato
«L'articolo 81 della nostra costituzione - ha spiegato il ministro - non costituisce un caso di successo: ora in forza di questa norma siamo arrivati a fare il terzo o quarto debito pubblico del mondo. La nostra è una posizione oggettivamente straordinaria in rapporto al Pil. La norma dal '48 alla fine degli anni '60 e inizio anni '70 ha funzionato nella forma e nella sostanza. Poi la stessa norma si apre a una dinamica diversa: nella prima parte della prima Repubblica la costituzione formale coincideva con quella sostanziale, nella seconda parte la Costituzione formale no e si è avviata una dinamica verticale esponenziale» del debito pubblico.

Otto proposte in Parlamento
Esistono in Parlamento almeno otto proposte di legge di modifica costituzionale e tra queste Tremonti ha sottolineto come l'ultima bipartisan (in ordine alla presentazione) quella del senatore Nicola Rossi è una buona base di partenza per avviare il lavoro. Ma se è vero che questa «sia il meglio dell'esperienza italiana va ora sviluppata sulle categorie europee.

Il documento di Tremonti
Come contributo all'avvio dei lavori il ministro dell'Economia ha depositato un documento di lavoro suddiviso in 16 punti. Tra questi l'obbligo di inserire un esplicito riferimento al principio del pareggio di bilancio e ai vincoli europei sotto due categorie dell'indebitamento e del debito. Va poi introdotto il principio del pareggio di bilancio per tutti gli enti e vanno individuate specificatamente i casi in cui è possibile l'indebitamento come le fasi avverse del ciclo economico, eventi eccezionali o la spesa per investimenti diretti degli enti territoriale e contestuale piano di ammortamento. Necessario poi un controllo ex ante e anche ex post con l'introduzione di fiscal council, un conto di controllo e - per l'ex post - la Corte dei conti. Va poi introdotto il concetto del fallimento politico, già prtevisto per il federalismo, in caso si sbaglia sul bilancio così come la legge ordinaria che opera in violazione del nuovo articolo 81 va dichiarata incostituzionale. Per la transizione andrebbero previste formule ad hoc che possano alla fine portare a un entrata in vigore del nuovo principio del pareggio di bilancio in costituzione dal 2015.

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