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Questo articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2011 alle ore 21:19.

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«Il voto sulla manovra è stato unanime»: così il premier Silvio Berlusconi ha aperto la conferenza stampa di Palazzo Chigi, al termine del consiglio dei ministri che ha approvato le misure anticrisi. «Non ritengo che sia necessaria la fiducia per l'approvazione del decreto, l'opposizione ha dimostrato responsabilità», ha sottolineato il premier, che comunque ha detto che il Governo è aperto a «miglioramenti» in sede di discussione parlamentare.

Berlusconi: «Tagli sui costi della politica forse eccessivi»
La dimensione della manovra è confermata in 20 miliardi di euro per il 2012 e 25,5 per il 2013. «È un provvedimento equilibrato, che si compone di tagli alla spesa pubblica e di imposizioni. Il nostro cuore gronda sangue - ha proseguito il premier - quando pensiamo che il Governo non aveva mai messo le mani nelle tasche degli italiani, ma la situazione mondiale è cambiata, siamo di fronte a una sfida planetaria». Sui «costi della politica», ha detto Berlusconi, ci sono stati «numerosi interventi, credo anche eccessivi rispetto a ciò che sarebbe giusto, ma abbiamo seguito i desiderata dei cittadini che guardando alle loro condizioni e ritengono che i politici abbiano entrate eccessive».

La riduzione delle province «in divenire»
Con l'intervento che riduce il numero delle province «siamo aderenti al programma elettorale che parlava di riduzione delle province che fossero considerate inutili», ha spiegato il presidente del Consiglio, per il quale si tratta comunque di «qualcosa in divenire», perché i criteri per la riduzione «riguardano dei limiti territoriali e di numero di abitanti che devono essere raggiunti» e che «scatteranno alla fine delle presenti amministrazioni e in base al censimento che partirà a fine 2011».

Tremonti: Robin Hood tax sull'energia, bollette ferme
Il premier ha poi lasciato la parola al ministro dell'Economia Giulio Tremonti: «In sette giorni abbiamo fatto una manovra», ha esordito. «Abbiamo distribuito la manovra fra riduzioni di spesa pubblica e in minore quota incrementi di entrata. Prevediamo una riduzione del costo degli amministrativi, l'anticipazione dei tagli ai ministeri per quasi 6 miliardi, che possono scendere a 5 se funziona la Robin Hood tax a carico del settore energetico. La bolletta dei cittadini resterà ferma. Per una cifra equivalente saranno ridotti i trasferimenti agli enti locali, che può essere anche questa compensata dalla Robin Hood Tax e dall'entrata in vigore anticipata del federalismo fiscale».

Il ministro dell'Economia: niente tagli per sanità, scuola, ricerca
«Nel comparto pubblico - ha proseguito Tremonti - abbiamo lasciato fuori dai tagli la sanità, la scuola, la ricerca, la cultura e il 5 per mille». Berlusconi ha poi ripreso la parola per sottolineare che non ci saranno tagli alle opere edilizie relative ad edilizia carceraria e scolastica, come era risultato da alcune anticipazioni della bozza in esame al Cdm. Tutto confermato sul fronte della tassazione delle rendite finanziarie. Ci saranno «modulati aumenti» nel settore dei giochi, delle accise e dei tabacchi.

Capitolo pensioni: interventi per un miliardo di euro
Il Governo ha varato interventi sulle pensioni per un miliardo di euro. «Sono interventi - ha detto Tremonti - sui trattamenti pensionistici di entità più o meno pari a un miliardo di euro di risparmi già sul 2012. Ma con una proiezione di anticipi dell'anzianità delle donne, che non dà un gettito immediato, ma in prospettiva dà dei risultati».

Delega fiscale anticipata al 2011
La delega fiscale sarà anticipata al 2011. Tremonti ha spiegato che «chiediamo al Parlamento la delega non più sul 2012, ma sul 2011, e nel corso del 2012 pensiamo di prendere risparmi, assolutamente realizzabili, per 4 miliardi. Se non fosse possibile realizzare quell'obiettivo - ha aggiunto - la garanzia di salvaguardia è la corrispondente riduzione di regimi di tax spenditure».

Berlusconi: contributo di solidarietà per due anni
«Si tratta del 5% in più per redditi oltre i 90mila euro e il 10% per quelli oltre i 150mila euro, per due anni». Così il premier parlando del contributo di solidarietà.

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