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Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2011 alle ore 08:29.

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Arriva l'aliquota unica sulle rendite finanziarie. Il consiglio dei ministri di ieri ha confermato le indicazioni fornite dal ministro Tremonti nei giorni scorsi. I conti correnti bancari, anche quelli vincolati, e quelli postali vedranno la tassazione sui rendimenti scendere dal 27 al 20 per cento. Obbligazioni, pronti contro termine, azioni, fondi comuni ed Etf, invece, saliranno di 7,5 punti rispetto al 12,5% attuale.

Non saranno toccati dal provvedimento i titoli di Stato, che rimarranno al 12,5 per cento. Secondo quanto stimato dal governo, queste modifiche, peraltro già previste dalla delega fiscale e ora anticipate, determineranno maggiori entrate per circa due miliardi di euro.

A beneficiarne saranno i rendimenti dei conti correnti, sia quelli liberi che quelli vincolati. Questi ultimi sono già particolarmente apprezzati dai risparmiatori perché offrono rendimenti netti superiori al 3% a fronte dell'obbligo di lasciare depositate le somme per periodi compresi tra i 12 e i 24 mesi. A dire il vero, però, ci potrebbero essere effetti diversi sui vari prodotti, in quanto alcuni depositi vincolati hanno come sottostante dei titoli di Stato (non toccati dal provvedimento) mentre altri hanno Pct od obbligazioni, la cui aliquota salirà con conseguente diminuzione del rendimento.

Difficile prevedere oggi se e come il provvedimento impatterà sulle scelte dei risparmiatori, modificando le composizioni del portafoglio delle famiglie (si veda il grafico in pagina). Assogestioni ha preferito non commentare, in attesa di analizzare il provvedimento nel dettaglio e quindi valutare meglio le possibili conseguenze sui fondi, che quale effetto dell'aumento di aliquota potrebbero essere soggetti a un consistente deflusso. Tra gli istituti bancari IWBank, invece, ipotizza che sul fronte del trading l'aggravio dell'aliquota potrebbe incidere sugli heavy trader mentre non dovrebbe modificare le abitudini dei piccoli risparmiatori e i cassettisti con operatività limitata.

Sempre sul fronte bancario, gli istituti di credito dovranno fare i conti con il passaggio dal 12,5 al 20% del prelievo sulle obbligazioni da loro emesse, strumento ampiamente usato negli ultimi anni per finanziarsi. Già ora questo tipo di bond in media è meno competitivo rispetto a titoli di Stato equivalenti e il gap molto probabilmente sarà destinato ad allargarsi a meno che le banche non siano disposte ad aumentare i rendimenti pur di recuperare liquidità. Nei prossimi mesi, quindi, si potrebbe assistere a un aggiornamento delle offerte commerciali da parte degli istituti di credito al fine di ritarare i vari strumenti sulla base delle nuove disposizioni.

Quanto ai titoli di Stato, gli addetti ai lavori fanno notare che il 12,5% rimarrà in vigore se gli stessi saranno tenuti fino a scadenza, mentre se verranno ceduti prima, per necessità o con l'obiettivo di incassare la differenza tra prezzo d'acquisto e quello di vendita, si applicherà l'aliquota del 20% prevista in generale per il capital gain ora, a fronte del 12,5% precedente. Altro elemento contenuto nel provvedimento riguarda la tassazione sugli investimenti nei fondi di previdenza complementare che verrebbe azzerata.

La decisione del governo incassa la soddisfazione delle associazioni dei consumatori. «Non si comprende – afferma Pietro Giordano, segretario generale di Adiconsum – perché finora si è favorita la finanza piuttosto che la produzione reale della ricchezza. Si dice che gli italiani siano un popolo di risparmiatori ma poi paradossalmente il prelievo sui conti correnti è al 27% mentre per le transazioni finanziarie si ferma al 12,5 per cento. Le decisioni relative all'aliquota vanno nella direzione di una maggiore equità». Positivo anche il giudizio di Anna Vizzari, esperta dell'area legale e giuridica di Altroconsumo: «L'aliquota unica ci vede favorevoli, è un delle misure più eque della manovra e dà maggiore appeal a strumenti già molto utilizzati dai risparmiatori quali i conti di deposito e i conti correnti. I conti di deposito al momento sono quelli che maggiormente consigliamo per proteggere i risparmi».

matteo.prioschi@ilsole24ore.com

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