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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2011 alle ore 09:56.

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Il presidente Napolitano a Stromboli (Olycom)Il presidente Napolitano a Stromboli (Olycom)

Per passione che non conosce tregua estiva, per opportunismo da fotografi e giornalisti in vacanza, per noia da ennesimo schema di parole crociate. O forse, altro sintomo dell'evoluzione "pop" della politica, che non si fa più nei palazzi ingessati da calendari e dress code ma anche sotto l'ombrellone e sdraiati su un lettino. E a segnare la diluzione dei tradizionali confini anche geografici fra un partito e un altro, c'è il fatto che nessun luogo è più esclusiva colonia extra-parlamentare di una parte politica.

Capalbio? Non è più colonia esclusiva della sinistra
Prendiamo Capalbio: dalla fine degli anni Ottanta, grazie ad Achille Occhetto ancora Pci che vi passava le vacanze, è diventata la "piccola Atene" (copyright Alberto Asor Rosa) della sinistra, più o meno liberal e moderata: sulla sabbia, ahimè sempre più risicata, dell'Ultima Spiaggia, Francesco Rutelli ha passato praticamente tutte le sue fasi politiche, dalla Margherita al Pd fino all'Api, incontrando negli anni soprattutto Piero Fassino ai tempi in cui era il leader del Pd. Altre correnti, tutt'altro che marine, hanno spinto Walter Veltroni verso altri lidi da quelli maremmani, verso Sabaudia, per esempio, e Massimo D'Alema a scendere poche volte a terra dal suo Ikarus II a parlare con i compagni di partito.
A Capalbio, però, oggi si può incontrare anche la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, sotto accusa per essere arrivata in spiaggia con l'auto di scorta.

Da poco più a sud, sulla più riservata collina di Ansedonia, li guardano Giuliano Amato e Gianfranco Fini. Il presidente della Camera ricorderà, forse con malinconia da fine estate, quando l'allora fedelissimo Altero Matteoli, in qualità di sindaco di Orbetello, lo convinse a lasciare le sue ventennali vacanze ad Anzio per comprare una villa sul mare dell'Argentario, mentre risale al 2000 il vertice agostano fra Amato e Romano Prodi per scegliere il candidato premier per le elezioni che ci sarebbero state nel maggio successivo: il capalbiese Rutelli.

Da Fregene a Villa Certosa, le evoluzioni della destra
Altri tempi davvero. Nell'estate che seguì quel vertice a Fregene si raccoglieva la compagine del Governo Berlusconi sotto l'ala di Publio Fiori, allora vicepresidente della Camera, e Mario Baccini, che era sottosegretario agli Esteri, e che comprendeva anche Pier Ferdinando Casini e Maurizio Gasparri.
Ma la nuova sede dei vertici estivi della destra italiana si trovava già dall'altra parte del Tirreno: nel 2003, all'inizio di settembre, Silvio Berlusconi organizzò a Villa Certosa un incontro con Fini, il premier spagnolo Aznar e quello francese Raffarin, per poi invitare l'amico Putin e il ceco Topolanek, e arrivare a lasciarla a totale disposizione di Hozni Mubarak nel 2008, anno in cui pensò di organizzarvi anche una parte del G8 che l'anno dopo, invece, fu organizzato all'Aquila.
Eppure, forse l'unica foto del premier che fa un bagno in mare resta quella scattata nelle acque trasparenti di Hammamet, insieme a Bettino Craxi, negli stessi anni in cui l'ex premier socialista invitava gli italiani ad andare al mare piuttosto che a votare il referendum sul sistema elettorale.

I vertici delle Maldive, le ministre votate a fidanzati e famiglia
Nel mare delle Maldive, invece, meta molto amata dagli italiani, si sono incontrati nella Pasqua del 2010 anche Renato Schifani e Casini, accompagnati dalle rispettive famiglie e fotografati a discutere sulla sabbia di coralli del Palm Beach Resort, mentre il ministro Mara Carfagna scelse l'arcipelago per un viaggio pre-matrimoniale con Marco Mezzaroma. Ecco, le ministre. Per loro il mare è davvero vacanza. Sì, al limite uno smartphone per controllare la mail e sentire collaboratori e colleghi, ma di incontri vis a vis pochi. Vincono fidanzati, mariti, figli, per la Carfagna come per Maria Stella Gelmini e Stefania Prestigiacomo, che ogni estate si ritira nella piccola Filicudi.

Battaglie politiche a colpi di sabbia
Per tanto relax, però, va ricordato che a colpi di spiagge sono state fatte anche battaglie politiche: la più recente è passata dalla pubblicazione sul Giornale della foto di Nichi Vendola che passeggiava con degli amici a Capo Rizzuto nel 1979. Nudo. Ecco a voi, scrissero, un esempio di moralista contemporaneo «contro il moralismo della Dc».
E proprio la Dc fu pesantemente coinvolta in uno scandalo dove il ruolo della spiaggia, anche se in un senso tutt'altro che vacanziero, fu di primo piano. Un caso di cronaca nera, forse il primo dell'Italia repubblicana, quello di Wilma Montesi, trovata senza vita l'11 aprile del 1953 sulla sabbia di Torvaianica. Fu una rivista del Pci ad accusare dell'omicidio il figlio di Attilio Piccioni, allora vicepresidente del Consiglio ed esponente di spicco del partito di De Gasperi, che un anno dopo fu costretto a dimettersi. Di pop, allora, la politica aveva ben poco.



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