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Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2011 alle ore 18:15.

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Situato alla periferia sud di Tripoli e collegato all'autostrada che arriva all'aeroporto internazionale della capitale, il compound di Bab al-Aziziya, rifugio super-segreto del colonnello Muammar Gheddafi, è il bersaglio grosso cui in queste ore puntano l'offensiva dei ribelli e gli attacchi aerei della Nato. A lungo considerato il simbolo della forza di Gheddafi, il complesso è una vera e propria cittadella che comprende installazioni militari, abitazioni e la residenza dello stesso colonnello e dei suoi familiari. Cosa ci sia nel cuore del compound, però, rimane un mistero, anche se secondo i pochi che hanno potuto visitarlo l'area ospiterebbe dei bunker sotterranei.

Al centro del complesso, come si vede anche dalle fotografie satellitari, c'è il palazzo dove abitò Gheddafi fino al 1986, in parte distrutto durante l'attacco americano deciso il 15 aprile di quell'anno dal presidente americano Ronald Reagan, che accusava la Libia dell'attentato in una discoteca di Berlino Ovest in cui persero la vita due ragazze statunitensi. Durante il bombardamento Usa, secondo quanto ha sempre detto il colonnello, morì la figlia adottiva del leader libico, Hanna. Il vecchio edificio non è mai stato ristrutturato ed è stato ribattezzato 'Casa della resistenzà.

Da qui spesso Gheddafi ha lanciato i suoi infuocati proclami. Davanti al palazzo è stato eretto anche un monumento, in ricordo dei fatti del 1986: un enorme pugno dorato che si chiude stritolando un aereo americano. Non lontano da qui, in un'ampia area verde e alberata nella parte nord-occidentale del quartiere fortificato, Gheddafi ha piazzato la sua celebre tenda, anche se a quanto si sa il colonnello cambia spesso il luogo in cui dorme. A maggio, un edificio a circa 50 metri di distanza dalla tenda è stato quasi distrutto da un raid aereo della Nato. Nella parte sud-orientale, invece, ci sono abitazioni, probabilmente utilizzate dai militari.

«Le strade tra le basse case mi hanno ricordato un po' i campi dei rifugiati a Gaza», le descrive l'operatore di una troupe della Bbc, che in maggio era stata autorizzata a visitare il compound. Al di là di queste abitazioni, un muro segna l'ingresso nella parte più nascosta del complesso, presidiata da militari e dove probabilmente ha sede i bunker sotterraneo del Colonnello.

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