Meeting al via, apre Napolitano

Oggi più che mai c'è bisogno del massimo di unità e coesione. Se saremo uniti potremo vincere le sfide che ci attendono, a partire dalla conversione in legge della manovra di Ferragosto, passaggio fondamentale per assicurare stabilità ai conti pubblici in un contesto di grave, persistente turbolenza sui mercati finanziari. L'auspicio, già chiaramente espresso con la nota che ha accompagnato l'emanazione del decreto, è che si sviluppi «il confronto più attento, aperto alle proposte di tutte le forze politiche e sociali». Giorgio Napolitano aprirà oggi a Rimini la 32esima edizione del Meeting per l'Amicizia fra i Popoli prima con la visita alla mostra «150 di sussidiarietà», poi con l'incontro organizzato in collaborazione con l'Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, insieme al vice Presidente della Camera, Maurizio Lupi, il vice segretario del Pd, Enrico Letta, il presidente della Fondazione per la sussidiarietà, Giorgio Vittadini e il presidente della fondazione «Meeting per l'amicizia fra i popoli», Emilia Guarnieri.
Per Napolitano si tratta del primo intervento da presidente della Repubblica al meeting di Cl. Segno di particolare attenzione da parte del Capo dello Stato a questa importante realtà del mondo cattolico, già attestata nel passato dalla presenza di due suoi predecessori, Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro. L'intervento di Napolitano è particolarmente atteso, soprattutto perché interviene a pochi giorni di distanza dal varo da parte del governo del nuovo decreto anticrisi, mentre l'attenzione è tutta rivolta alle modifiche che verranno apportate al provvedimento e alla riapertura dei mercati finanziari.
Il Meeting tradizionalmente apre la stagione delle "feste", occasione per la politica e l'economia di riavviare il dibattito prima della ripresa. Ma quest'anno, in effetti, una vera pausa non c'è stata, a causa della crisi finanziaria che ha investito Europa e Usa e che ha portato il governo al varo di due maxi manovre successive per una drastica correzione dei conti pubblici. Quindi sarà questo uno dei temi centrali dei molti dibattiti e incontri che si svolgeranno nel corso della settimana alla Fiera di Rimini, e che vedrà la presenza di molti ministri – Giulio Tremonti, Paolo Romani, Franco Frattini, Maurizio Sacconi, tra gli altri – di leader sindacali e di protagonisti dell'economia.
Già domani saliranno sul palco Corrado Passera, ceo di IntesaSanPaolo, Fulvio Conti, ad di Enel, e Giuseppe Orsi, ad di Finmeccanica, e in un altri dibattiti il presidente dell'Eni, Giuseppe Recchi, assieme a Raffaele Bonanni, e l'ad di Ferrovie, Mauro Moretti, insieme al presidente dell'Inps, Antonio Mastropasqua, che si confronteranno con il vice presidente della Commissione Ue, Antonio Tajani. Su tutto aleggia il tema della crisi, del rischio di stagnazione, delle risposte che deve dare rapidamente il sistema-paese, soprattutto per i giovani. "Quali certezze in un mondo incerto" sarà il titolo dell'incontro di mercoledì con il presidente della Fiat, John Elkann, che da tempo guarda con interesse e partecipa attivamente al mondo organizzato dei giovani cattolici. Ma si discuterà di energia (presenti Guido Bortoni, Giuliano Zuccoli e Stefano Saglia), di infrastrutture (con Giuseppe Bonomi, Altero Matteoli e Fabio Cerchiai), di impresa italiana nel mondo – con il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, e il presidente di Federlegnoarredo, Roberto Snaidero - e di pubblica amministrazione (con Attilio Befera e Gabriella Alemanno, tra gli altri).
Un altro dei grandi temi sarà il futuro del Nord Africa dopo le rivoluzioni della scorsa primavera: saranno a Rimini il segretario della Lega Araba, Nabil El-Arabi e il finanziere e produttore cinematografico Tarak Ben Ammar.
Ma una delle caratteristiche più interessanti del Meeting – che vede impegnati 3.270 volontari sui 170mila metri quadrati su cui si svolgerà l'evento - è quello "mischiare" i protagonisti dei vari mondi, portando a confrontare esperienze molto diverse tra di loro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA